Marco Marsilio è il nuovo governatore dell’Abruzzo. Il candidato del centrodestra si è imposto con un distacco schiacciante, arrivando a superare il 49% dei voti. All’interno della coalizione vola la Lega, primo partito della Regione con il 28,7% dei voti.
Crolla invece il Movimento 5 Stelle, con la candidata grillina Sara Marcozzi che non è riuscita a superare il 18,2%. Alle politiche del 4 marzo 2018 il M5S era la prima lista in Abruzzo con il 40%.
In seconda posizione dietro a Marsilio c’è il candidato del centrosinistra Giovanni Legnini con il 31,4%. In questa percentuale, tuttavia, la quota del Pd – diluita fra altre 7 liste – è soltanto dell’11,6%.
Esulta Matteo Salvini su Twitter:
GRAZIE Abruzzo! Grazie Italia.??
Più forti degli attacchi, delle bugie e delle polemiche: da domani al lavoro!?#elezioniAbruzzo pic.twitter.com/Tyz0Luezko— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 11 febbraio 2019
L’Abruzzo è stato chiamato a elezioni anticipate perché il governatore uscente, Luciano D’Alfonso (Pd), è stato eletto senatore lo scorso 4 marzo alle elezioni politiche e si è dovuto dimettere dalla poltrona di governatore.
Secondo il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il voto dell’Abruzzo ha confermato che “il centrodestra è la maggioranza naturale fra gli elettori”. Un voto “importante per il futuro della politica italiana”, ha detto.
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha parlato invece di “una giornata storica: FdI riesce a esprimere il suo primo presidente di Regione”.
Grande soddisfazione da parte di Marsilio: “Con questa squadra daremo un futuro all’Abruzzo come meritano gli abruzzesi. La priorità assoluta è la Ricostruzione” dopo il 2016 e 2017.
“Siamo oltre il 30%, vorrei ricordare che l’anno scorso il centrosinistra in Abruzzo il centrosinistra compreso Leu ha conseguito un risultato del 17,6%, abbiamo avuto 10 punti in più ma non è stato sufficiente. Si tratta di un punto di partenza e oltre il 30% ottenuto in due mesi, mi sembra un risultato importante”, ha detto Legnini.
Nel Movimento 5 Stelle, Marcozzi attacca quelle che chiama le “ammucchiate. Non abbiamo nulla da rimproverarci. Ci è stata confermata la fiducia di 5 anni fa. La debacle è del Pd dal 25% del 2014 al 9-10% di quest’anno, stessa cosa per Forza Italia dal 16% al 10%. È successo quello che dicevamo da anni”.