A due mesi dalla prima mobilitazione Torino torna in piazza: a riempire piazza Castello sono di nuovo 30mila persone, per esprimere il loro Sì non solo alla Tav Torino-Lione ma allo sviluppo delle infrastrutture e al futuro, in Italia e in Europa – del capoluogo piemontese. La manifestazione, ancora una volta organizzata dal movimento “Sì, Torino va avanti”, fondato dalle sette madamine, le donne professioniste piemontesi, si riunisce fondamentalmente per dire No a chi sa solo dire No e per fermare lo stallo nel quale versa non solo Torino, guidata da un’amministrazione 5 Stelle, ma tutto il Paese, ostaggio dell’ostruzionismo grillino. La partecipazione si è ancora una volta rivelata un successo trasversale: in piazza sono andati un centinaio di sindaci e amministratori di diversi colori politici, con il cartello che indica il nome del proprio Comune e in alcuni casi, violando le regole, anche indossando la fascia tricolore.
Presenti anche diversi esponenti della Lega Nord, a partire dal capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. Che spiega: “Sapevamo dal primo giorno che era motivo di dissenso. Non c’è contraddizione nella nostra presenza in piazza oggi. La Lega ha posizione confermata da posizioni storiche in parlamento. Sapevamo dal primo giorno che era un tema divisivo, un conto è ridiscutere il progetto, tagliare sprechi. Un altro è cancellare il progetto. Abbiamo trovato la sintesi su tanti argomenti, lo troveremo anche su questo. Il contratto dice: dopo costi benefici valutare le modalità di attuazione, non realizzarla è un’altra cosa”. Gli ha replicato a distanza il vice premier Luigi Di Maio: “Non mi scandalizzo per il fatto che si vada in piazza a dire che si era per il Sì alla Tav: diciamo che abbiamo fatto la campagna contro le trivelle insieme per il referendum sia noi che la Lega in tempi non sospetti, quando nel 2015 non avevamo nessuna intenzione di neanche di firmare un contratto di governo”.
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In piazza pure il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino, quello della Liguria Giovanni Toti, parlamentari di Forza Italia (Gelimini e Bernini). Del Pd c’era il candidato alla segreteria Maurizio Martina, ci sono stati esponenti dei Moderati e delle liste civiche che compongono la maggioranza di centrosinistra in Regione Piemonte. Come in occasione del 10 novembre al flash mob hanno aderito le 35 sigle delle associazioni di categoria imprenditoriali e dei sindacati che chiedono la Torino Lione “per garantire lavoro e sviluppo a questo territorio e a tutta l’Italia a maggio”. Le organizzatrici hanno distribuito il volantino con sei punti. Il primo è “il mondo cambia ad alta velocità, sveglia! La risposta della piazza è: si Tav, subito”. Punto 2: “analisi costi benefici. Trasparenza sempre”. Il terzo: “il futuro è di tutti. Vogliamo la Tav”. Il quarto: “vogliamo più lavoro, l’Italia se lo merita”. Il quinto: “i tir inquinano l’ambiente, la Tav no”. Infine il punto che va oltre la Tav: “l’Europa siamo noi”.