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Manovra nel caos: saltano le norme Ncc, slittano assunzioni nella Pa

Con il voto di fiducia e la bagarre tra maggioranza e opposizioni, la manovra di bilancio ottiene nella notte il via libera del Senato e comincia da oggi la corsa alla Camera per l’approvazione finale – Non poche le novità dell’ultima ora nel testo ma il Pd ricorre alla Corte Costituzionale – VIDEO.

Manovra nel caos: saltano le norme Ncc, slittano assunzioni nella Pa

Alla fine, tra le polemiche, la manovra di bilancio 2019 passa al Senato, dove il maxiemendamento ottiene la fiducia con 167 favorevoli, 78 contrari e tre astenuti, tra cui il senatore a vita ed ex premier Mario Monti. Per l’opposizione però la battaglia non si ferma qui: “Viste le gravissime violazioni dell’articolo 72 della Costituzione – ha annunciato nell’Aula del Senato il capogruppo Andrea Marcucci -, il gruppo parlamentare del Pd esprime la volontà di sollevare ai sensi dell’art. 134 della Costituzione il ricorso diretto alla Consulta affinchè si pronunci sulla enormità che si sono compiute sotto i nostri occhi e sotto quelli del Paese da parte di questo governo violento che se ne frega dei diritti del Parlamento”. Il voto finale della Camera è previsto per venerdì 28 dicembre, ma il vicepremier Matteo Salvini ha già assicurato: “Questo è il testo definitivo. Non cambia più”.

Tra i passaggi più contestati del nuovo testo c’è quello che vede passare la doppia soglia per gli affidamenti degli appalti senza gara, la proroga di tutte le assunzioni della Pubblica Amministrazione, con le assunzioni a tempo indeterminato già previste slittano al 15 novembre e soprattutto lo stralcio delle norme limitative per gli Ncc, con l’idea di riproporle più tardi con un decreto ad hoc. Per questo è immediatamente scoppiata la rivolta dei tassisti a Roma e Milano, con la decisione di bloccare le corse verso gli aeroporti di Fiumicino e Linate e le stazioni ferroviarie di Termini e Centrale. Altra novità dell’ultim’ora: i risparmiatori truffati delle banche ottengono all’ultimo minuto l’eliminazione dell’arbitrato Consob: l’indennizzo diventa “diretto”, anche per gli obbligazionisti subordinati.

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Ecco alcuni punti chiave del testo.

WEB TAX

Introdotta per la prima volta una “web tax” al 3% per le imprese che si occupano di commercio ma anche quelle che vendono dati e fanno pubblicità online. Confermata la norma proposta dai 5 Stelle per una riduzione progressiva dei contributi diretti all’editoria dal prossimo anno fino all’azzeramento dei finanziamenti nel 2022. Saranno colpite le cooperative dei giornalisti e quelle testate legate al mondo no profit.

NO PROFIT

Il governo che aveva promesso aiuti alla famiglia e sostegni ai disabili, istituendo addirittura un ministero “ad hoc”, colpisce al cuore il mondo dei più fragili. L’aliquota Ires delle associazioni del terzo settore sarà non più al 12% bensì al 24%, come se fossero un’azienda “normale”.

ECOTASSA

C’è l’ecotassa: non si pagherà sulle utilitarie ma sulle auto di media e grossa cilindrata. L’imposta va da 1.100 a 2.500 euro a seconda delle emissioni. In via sperimentale, viene introdotto anche un bonus per chi acquista una auto elettrica: 6 mila euro se si rottama un veicolo euro 0, 1, 2, 3, 4, mentre diventano 4 mila euro senza rottamazione. Per l’ibrido, gli incentivi passano rispettivamente a 4 mila euro (con rottamazione) e 1.500 euro (senza).

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FEMMINICIDIO

Alle vittime del femminicidio andranno più fondi ma solo per 5 milioni, anziché i 12 inizialmente ipotizzati. Il maxiemendamento alla manovra prevede infatti l’emendamento della Lega che dà più risorse a chi ha subito violenze domestiche ma ritocca, al ribasso le cifre. Restano i 2 milioni per le borse di studio per gli “orfani di crimini domestici” mentre si riducono da 10 a 3 milioni i fondi a sostegno delle famiglie affidatarie.

PENSIONI

Doppia stangata sul fronte pensioni. Piena rivalutazione seguendo l’inflazione solo per chi ha un assegno fino a 1522 (tre volte il minimo). Poi l’aumento scenderà al salire della pensione sei scaglioni fino a perdere il 60% dell’inflazione per chi è 9 volte sopra il minino (4566 euro). Oltre queste soglie per 5 anni scatta anche il taglio delle cosiddette pensioni d’oro: -15% per i redditi da 100 mila a 130 mila, poi altri tre scaglioni con un -40% per chi è sopra 500 mila lordi annui.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Come era già trapelato, il maxiemendamento alla manovra ha introdotto il blocco del turn over nella Pubblica amministrazione. Per l’anno 2019, le assunzioni a tempo indeterminato già previste slittano al 15 novembre. Lo slittamento riguarda per la precisione i dipendenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei ministeri, degli Enti pubblici non economici, delle Agenzie fiscali e delle Università.

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PENSIONI

Doppia stangata sul fronte pensioni. Piena rivalutazione seguendo l’inflazione solo per chi ha un assegno fino a 1522 (tre volte il minimo). Poi l’aumento scenderà al salire della pensione sei scaglioni fino a perdere il 60% dell’inflazione per chi è 9 volte sopra il minino (4566 euro). Oltre queste soglie per 5 anni scatta anche il taglio delle cosiddette pensioni d’oro: -15% per i redditi da 100 mila a 130 mila, poi altri tre scaglioni con un -40% per chi è sopra 500 mila lordi annui.

SLOT MACHINE

Sale all’1,40% (dall’1,25%) l’aumento del Preu, il prelievo erariale unico, sugli apparecchi per il gioco. La percentuale destinata alle vincite (pay-out) passa dal 68 al 69% e dall’84,5 all’84%. Confermato l’aumento dell’imposta unica dovuta sui giochi a distanza (che dal 20% passa al 25% del margine), sulle scommesse a quota fissa su rete fisica (che dal 18% passa al 20% del margine) e a distanza (dal 22% al 24%) e sulle scommesse simulate (dal 20% al 22%).

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