Il taglio alle cosiddette “pensioni d’oro” sponsorizzato dal Movimento 5 Stelle potrebbe presto diventare realtà. Dopo mesi di trattative e polemiche i grillini sembrano essere riusciti a trovare un accordo con la Lega. Intesa considerata “positiva” da entrambi i fronti. Da un lato si porta a casa uno dei cavalli di battaglia promessi in campagna elettorale, dall’altro ci si assicura che la misura tocchi una platea “ristretta” di pensionati. Tutti contenti dunque e nessun danno al Governo.
Secondo quanto riferisce Repubblica, l’emendamento sarebbe ormai pronto e potrebbe essere depositato in Senato nelle prossime ore. Il provvedimento dovrebbe prevedere un taglio alle pensioni d’oro basato su 5 aliquote distribuite su altrettante soglie. Con due imperativi. Numero uno: le decurtazioni toccheranno solo i pensionati con un assegno superiore ai 90mila euro lordi. Imperativo numero due: il “taglio” sarà a tempo, durerà in tutto cinque anni e sarà presentato tramite la solita formula del “contributo di solidarietà” allo scopo di evitare dubbi sulla sua legittimità costituzionale e mettersi al riparo da bocciature in vista di (certi) ricorsi.
PENSIONI D’ORO: ECCO LE FASCE SOGGETTE AL TAGLIO
In totale saranno 40-45mila i pensionati soggetti al “contributo di solidarietà” per un gettito annuo previsto pari a 130 milioni di euro, 650 in cinque anni.
Secondo Repubblica, la misura dovrebbe prevedere 5 differenti soglie di reddito cui saranno applicati i tagli. La prima comprenderà il gruppo più numeroso di pensionati: circa 31mila persone con un assegno compreso tra i 90mila e i 130mila euro lordi.
La seconda fascia andrà invece dai 130.001 ai 200mila euro. La terza arriverà fino ai 350mila euro, la quarta fino ai 500mila. Quinta e ultima fascia comprenderà invece i pochissimi pensionati – si parla di una trentina – che percepiscono un assegno superiore ai 500mila euro lordi.
PENSIONI D’ORO: ECCO LE ALIQUOTE
Alle 5 fasce di pensioni corrisponderanno 5 aliquote diverse, con tagli progressivamente più alti man mano che gli importi delle pensioni salgono. Ecco lo schema:
- Pensione tra 90 e 130mila euro lordi: aliquota del 10%,
- Pensione tra 130.001 e 200mila euro lordi: aliquota del 20%,
- Pensione tra i 200.001 e i 350mila euro lordi: aliquota del 25%,
- Pensione tra i 350.001 e i 500mila euro lordi: aliquota del 30%,
- Pensione oltre i 500mila euro lordi: aliquota del 40%.
PENSIONI D’ORO: I CALCOLI SUGLI ASSEGNI
In base ai primi calcoli le pensioni comprese nella prima fascia dovrebbero subire un taglio tra gli 8 e i 330 euro mensili (8 euro per chi ne percepisce 91mila, 83 per chi ne percepisce 100mila, e via dicendo). Totale annuo: tra i 100 e i 4 mila euro. Il tutto al lordo delle tasse.
A subire la decurtazione più pesante, come detto, saranno gli assegni superiori a 500mila euro lordi che potrebbero dover rinunciare a una cifra superiore (e che aumenta man mano che l’assegno sale) a 100mila euro l’anno.