Le Borse sono incerte e volatili, mentre l’ombelico del mondo si sposta a Buenos Aires, per la riunione dei grandi del G20 e i tanti incontri a margine, fra cui spicca quello Usa-Cina. L’Europa chiude contrastata e Wall Street, dopo un’apertura in calo, viaggia a velocità diverse, con il Dow Jones in leggera retromarcia.
Piazza Affari è appena positiva, +0,15%, 19.188 punti, meglio però di Francoforte, -0,36%, zavorrata ancora da Deutsche Bank -3,19%; Parigi -0,05%; Madrid -0,24%; Londra -0,89%.
Sul secondario chiudono poco mossi i Btp: il rendimento del decennale è 3,22% e lo spread con il Bund 290.70 punti base (+0,31%). L’attenzione, per quanto riguarda l’Italia, resta sui colloqui fra governo giallo-verde e Ue sulla manovra 2019. Secondo Jean-Claude Juncker “non si deve drammatizzare la questione dell’ipotesi d’infrazione”. Ma Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici e finanziari avverte: “Dobbiamo vedere una riduzione del deficit concepita in modo credibile”. Una quadratura del cerchio non facile, in un contesto economico sempre più preoccupante per il Belpaese.
Nel 2018, per la prima volta da 14 mesi, l’Istat rivela che il Pil arretra: -0,1% nel terzo trimestre rispetto al secondo (+0,7% sullo stesso trimestre 2017). Il 2018 segnerà quindi +0,9% invece che +1%. Confindustria avverte che in novembre cala anche la produzione industriale. Mentre in ottobre, dati Istat, la disoccupazione sale a 10,6% rispetto a settembre.
A livello globale preoccupano invece le notizie che arrivano da Pechino, dove l’attività manifatturiera registra un ulteriore calo a novembre, attestandosi al livello più basso da luglio 2016. Per questo diventa ancor più importante un dialogo costruttivo fra Donald Trump e il presidente cinese, Xi Jinping, sui dazi. Secondo Robert Lighthizer, rappresentante commerciale degli Stati Uniti, la cena prevista domani sera tra i due leader “sarà un successo”.
Nelle more il presidente Usa incassa una vittoria con l’accordo commerciale sancito oggi tra Stati Uniti, Canada e Messico che sostituirà, dopo un quarto di secolo, il Nafta.
Sul fronte valutario il dollaro si apprezza, dopo l’indebolimento a seguito di una Fed più morbida del previsto. Al contrario l’euro perde terreno sulle principali valute e il cambio con il biglietto verde scende in area 1,132. Torna negativo il petrolio: Brent -1,17%, 59,21 dollari al barile.
In Piazza Affari nella lista dei “buoni” oggi troviamo Cnh, +1,75%, che investirà quasi 2 miliardi di dollari nei prossimi tre anni nel nostro paese. Bene Unipol +1,78%; Recordati +1,76%; Bper +1,49%. Blue chip regina del listino è Telecom +1,81%.
I peggiori partono da Moncler -2,47%. Giù Tenaris, -1,89%; Brembo -1,15%; Banco Bpm -1,57%; Atlantia -1,28%. Debole Fiat, -1,07%, che risulta allineata al settore auto a livello europeo. Fitch ha alzato i rating sulla società italoamericana, incluso quello a lungo termine a ‘BBB-‘ da ‘BB’, con outlook stabile.
Fuori dal listino principale splende D’Amico +14,58%, a seguito della notizia che “D’Amico International Shipping ha stretto un accordo per la vendita, con annesso contratto di ‘lease back’, di una delle nave medium range MT High Trader”.
L’operazione, dice una nota, genera un effetto di cassa positivo per 8,6 milioni di dollari “al netto delle commissioni e del rimborso del debito preesistente, contribuendo quindi al rafforzamento della sua posizione di liquidità, in vista del completamento del proprio programma di rinnovamento della flotta e consentendo alla società di beneficiare dell’attesa ripresa di mercato”.
Acquisti su Carige +5,26%, sulle ali del prestito obbligazionario con scadenza 10 anni e rendimento al 13% annuo, che sarà sottoscritto per 318,2 milioni dallo Schema Volontario e per 1,8 milioni di euro dal Banco Desio che non rientra tra le banche aderenti allo Schema.