I listini europei chiudono in odine sparso, ma limitano il contagio di Wall Street che viaggia in rosso. Piazza Affari sale dello 0,23%, 19.159 punti, trascinata da Luxottica, +4,28%, che passerà alla Borsa di Parigi nel primo trimestre 2019 a seguito della fusione con la francese Essilor. Scendono le banche, con l’eccezione di Mps, + 5,85%. Il settore soffre il tonfo di Deutsche Bank (-3,48%) a Francoforte (che chiude piatta), a seguito di perquisizioni della banca tedesca per indagini legate ai cosiddetti “Panama Papers”. Nel resto del continente si apprezzano Zurigo +1,17%; Londra, +0,48%; Parigi +0,92%; più fredda Madrid -0,03%.
A New York, dopo il rally di ieri, innescato da un presidente della Fed in versione colomba, si guarda al G20 in Argentina e all’attesissimo incontro a margine tra i presidenti di Stati Uniti e Cina, Donald Trump e Xi Jinping. In ballo c’è il delicato tema dei rapporti commerciali fra i due paesi. Siamo “molto vicini a un accordo commerciale con la Cina” – dice Trump – ma ”non so se lo vogliamo”. E ancora: ”sono aperto a fare un accordo, ma francamente mi piace l’accordo che abbiamo ora”. Con questi detti e contraddetti i mercati stentano a trovare la bussola.
Il cambio euro dollaro è poco mosso, in area 1,138, dopo le ultime oscillazioni. La sterlina perde quota nei confronti della moneta unica e il cross si muove intorno a 0,890. Le materie prime sono ben comprate. L’oro si avvicina a 1227 dollari l’oncia, mentre il petrolio recupera parte delle recenti perdite. Brent 59,86 dollari, +1,3%. In Piazza Affari regina del listino è Luxottica, in scia alla chiusura dell’Ops lanciata da EssilorLuxottica sul gruppo.
“Essilux” (come l’ha ribattezzata affettuosamente Del Vecchio) ha ribadito, in occasione della sua prima assemblea, che la ricerca del nuovo Ceo inizierà con il nuovo anno come da piani, ponendo fine a ogni speculazione. Si rimette in moto Ferrari, che taglia il traguardo con un guadagno del 3,0,9%. Con il cavallino rampante galoppa Exor +2,09%.
Brillante Prysmian, +3,9%, che ieri ha toccato i minimi dal 2015. Stamani la società ha annunciato un memorandum di intesa non vincolante con Gcc Electrical Equipment Testing Laboratory (Gcc Lab), un laboratorio di prove per i sistemi in cavo per la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica a Dammam (Arabia Saudita).
Gli acquisti premiano Stm, +2,44%. In fondo al listino si collocano i titoli finanziari: Finecobank -2,86%; Unipolsai -1,88%; Unicredit -1,18%; Intesa -1,05%; Bper -0,98%.
È positivo l’obbligazionario: lo spread si raffredda a 287.70 punti (-1,37%) e il rendimento del decennale italiano si abbassa al 3,22%. Bene anche il primario: il Tesoro ha assegnato tutti i 4,250 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni con rendimenti in discesa. Il tasso sul titolo a cinque anni, venduto per 2 miliardi, si porta al 2,35% dal 2,58% precedente mentre quello sul Btp decennale, venduto per 2,250 miliardi, cala al 3,24% dal 3,36%. Il premier Giuseppe Conte garantisce che uno spread alto non lascia indifferente il governo e che si lavora per abbassarlo.