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La Borsa vola sulle ali del dialogo Italia-Ue, spread a 290

La ripresa del dialogo sulla manovra di bilancio con la Ue riporta fiducia sull’Italia: lo spread scende sotto quota 300, il Ftse Mib recupera la soglia dei 19 mila punti base e le banche trascinano la Borsa – Piazza Affari in rialzo del 2,77% è il miglior listino d’Europa – Exploit di Saipem (+10%)

La Borsa vola sulle ali del dialogo Italia-Ue, spread a 290

Mario Draghi ha fiducia nel dialogo fra Roma e Bruxelles e Piazza Affari festeggia, dopo le prime aperture del governo alle richiese europee sulla manovra: +2,77%, 19.233 punti.

Lo spread cala e le banche brindano, mentre Saipem, +10,01%, è regina del Ftse Mib con la risalita del petrolio e la promozione a buy da parte di Hsbc.

Milano è la piazza migliore, ma l’ottimismo contagia anche Francoforte +1,45%; Parigi +0,97%; Madrid +1,96%; Londra +1,26%. Wall Street, apre intonata e viaggia spedita, con performance superiori al punto percentuale su tutti i listini, grazie ai titoli tech, petroliferi e ai risultati commerciali.

Contribuiscono a questo quadro l’accordo sulla Brexit, che dovrà essere ratificato dal parlamento britannico nella prima metà di dicembre; il rimbalzo del petrolio, dopo il recente bagno di sangue; lo shopping oggi negli Usa, nel Cyber Monday, quando si prevede un totale di vendite online mai raggiunto prima e dopo l’andamento stellare del Black Friday.

Sul secondario i toni più concilianti di Salvini e Di Maio, da testare stasera al vertice di maggioranza, aiutano la discesa dello spread fra decennale italiano e tedesco: 290.30 punti base, -5,78% dalla chiusura di venerdì, con il rendimento del Btp 10 anni al 3,27%.

Il cambio euro dollaro è invece poco mosso, in area 1,134. La moneta unica non riesce a decollare a causa dell’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche, che mostra, in novembre, una caduta superiore alle attese.

A imprimere un po’ di ottimismo provvede nel pomeriggio però Mario Draghi di fronte al Parlamento europeo. “Il rallentamento può essere temporaneo”, dice, anche se permangono rischi legati al protezionismo, alla vulnerabilità nei mercati emergenti e alla volatilità nei mercati finanziari. Stop al QE a dicembre, ma non agli stimoli di politica monetaria, quindi il numero uno della Bce conia un monito su misura per l’Italia: “politiche nazionali insostenibili, che risultano da livelli eccessivi di debito, conducono alla fine ad aggiustamenti socialmente dolorosi e finanziariamente costosi che possono minare la coesione dell’Unione monetaria”. Si spera nel dialogo: ”sono sempre fiducioso che si possa arrivare a un accordo”.

Fra le materie prime il petrolio, tipo Brent, recupera il 2,7% e si porta a 60,39 dollari al barile.

Le banche fanno il pieno di acquisti, a partire da Ubi +6,41%; Unicredit, +5,54%; Bper +5,36%; Banco Bpm +5,39%. Fuori da listino principale vanno a ruba Mps +8,03% e Carige +6,25%.

Il Ftse Mib è quasi tutto in verde, con l’eccezione di Campari, -0,8% e Prysmian, -0,63%. Quest’ultima soffre il fatto che la rivale danese Nkt (+10,51% a Copenhagen) si sia aggiudicata un contratto da circa 300 milioni di euro per la fornitura di circa 270 chilometri di cavi offshore Xlpe per la connessione alla wind-farm offshore tedesca Ostwind 2. 

 

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