La commissione Finanze del Senato ha approvato un emendamento di FdI al decreto fiscale, sottoscritto da tutti gli altri partiti (ad eccezione del Pd), che sposta dal 31 dicembre 2018 al 31 dicembre 2019 il termine per completare la riforma delle banche popolari: quella riforma che, voluta dal precedente Governo, impone la trasformazione in spa a tutti gli istituti di credito che superano gli 8 miliardi di attivi.
All’appello mancano, ad oggi, ancora Popolare di Bari e di Sondrio, che dunque avranno un anno in più di tempo per adeguarsi alla nuova normativa. L’emendamento ha anche dato il via libera a un ritocco che consenta alle Bcc della Federazione provinciale dell’Alto Adige (le cosiddette Raiffeisen) di optare per i sistemi di tutela sul modello tedesco e a un rafforzamento della vigilanza sui nuovi gruppi in modo da tutelare i principi di mutualità alla base della cooperazione.
Passa dunque una linea di compromesso, diversa da quella inizialmente proposta dalla Lega che avrebbe voluto smantellare la riforma varata dal precedente esecutivo: la riforma del sistema cooperativo verrà completata, ma con un anno più di tempo per le due banche che mancano all’appello.
