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Borsa, l’effetto Draghi sui tassi colpisce le banche

L’accenno del presidente della Bce al possibile rinvio del rialzo dei tassi in caso di ulteriore deterioramento dell’economia europea zavorra i titoli bancari e il Ftse Mib che manca l’aggancio a quota 19 mila – Male anche Prysmian – In controtendenza Brembo, Campari, Enel e Terna.

Borsa, l’effetto Draghi sui tassi colpisce le banche

Volatili e nervose fino all’ultimo giorno della settimana, le Borse europee chiudono in leggero calo, fallendo il tentativo di rimbalzo, mentre su Wall Street continua a pesare il settore tech, con il Nasdaq affossato oggi da Nvidia (-17%, dopo i conti). Francoforte -0,11%; Parigi -0,17%; Madrid -0,18%; Londra -0,37%. 

Piazza Affari, -0,14%, resta sotto i 19 mila punti (18.878), penalizzata delle banche. Crolla Carige -10,53% e scende sotto la soglia dei cento milioni di capitalizzazione; la Consob, nel pomeriggio, ha vietato temporaneamente le vendite allo scoperto sul titolo fino a lunedì, compreso. In rosso Ubi -2,32%, Intesa -1,92%; Bper -1,87%. Nella zona euro il settore finanziario accentua le perdite dopo le parole di Mario Draghi in mattinata.

L’inflazione, secondo il numero uno della Banca centrale europea, deve ancora mostrare una tendenza al rialzo convincente, mentre le ragioni d’incertezza economica aumentano, perciò la Bce farà di nuovo il punto a dicembre. Il rischio è che sia necessario prolungare l’orizzonte dei tassi a zero, fissato per ora all’estate 2019. L’Italia inoltre ha un carico di problemi più pesante a causa del debito ciclopico e dello scontro in atto sulla manovra con Bruxelles. La Commissione, secondo Reuters, muoverà i primi passi verso una procedura per deficit eccessivo la prossima settimana. Resta di conseguenza pesante il fardello dello spread, fra decennale italiano e tedesco, 312.20 punti base, il rendimento del Btp resta a 3,5%. 

La moneta unica si rafforza contro il dollaro e si muove in zona 1,14. La sterlina, dopo un buon recupero, perde di nuovo terreno nei confronti della moneta unica (0,88835 il cambio). Ben intonate le materie prime con il petrolio, tipo Brent, che sale dello 0,96% a 67,26 dollari al barile e l’oro oltre 1221 dollari l’oncia.

Gli acquisti in Piazza Affari premiano le utility: Enel +1,42% e Terna +1,77%.  Regina del listino è Brembo, +2,41%. Bene Telecom, +2,32%, in vista del cda che domenica indicherà il nuovo ad e incoraggiata dallo scatto dell’azionista Vivendi (+3,09%) a Parigi, dopo i conti. Campari +2,27%. In frazionale rialzo Mediaset, +0,4%, che ha ceduto la piattaforma tecnologica Premium a Sky per quasi 23 milioni di euro, secondo quanto si legge nella relazione che accompagna i conti trimestrali, come scrive Radiocor.

Ancora in maglia nera è Prysmian -2,89%; male Leonardo -1,65%. Fuori dal paniere principale Astaldi mette a segno un rialzo stellare, +39,95%, a seguito della manifestazione d’interesse di Salini Impregilo. Brillante Fincantieri, +5,53%, dopo un contratto da più di 200 milioni di euro con Windstar Cruises. Non si rianima invece Mondadori, -5,6%.

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