Fari accesi su Telecom Italia. Si è da poco concluso il Comitato nomine che dovrà dare indicazioni al Cda di domanica sul nuovo Ad. Si è intanto appreso che Amos Genish ha venduto sul mercato 1 milione di azioni del gruppo telefonico appena dopo essere stato sfiduciato, come amministratore delegato, dal board dello stesso gruppo tlc.
La novità è emersa dalle comunicazioni di internal dealing di Borsa Italiana. Infatti, se il comunicato stampa che riferiva della sfiducia al top manager era stato diffuso il 13 novembre poco prima delle 9.30 (il cda era iniziato alle 7 del mattino) la cessione di azioni risulta essere avvenuta poco prima delle 11 al prezzo unitario di 0,5238 euro. L’incasso complessivo è stato dunque pari a oltre 520mila euro e si va a sommare alla buonuscita che certamente incasserà il manager, messo alla porta prima della scadenza di mandato iniziato il 28 settembre 2017 e conclusosi il 13 novembre scorso. Chi lo ha preceduto ha incassato buonuscite-monstre come quella di Flavio Cattaneo risarcito con 25 milioni (per essere stato in carica poco più d’un anno, dal 30 marzo 2016 al 28 luglio 2017) o come Marco Patuano che se ne andò con un risarcimento di 8 milioni dopo 5 anni di attività.
L’uscita di scena di Genish dovrebbe costare meno cara agli azionisti Telecom, tuttavia. La relazione sulla remunerazione sottoposta alla scorsa assemblea di aprile prevede infatti che “alla luce delle best practices in materia di “Termination Provisions” per gli Amministratori Esecutivi, è policy aziendale che l’indennità di severance, nel caso di risoluzione anticipata del rapporto di Amministrazione, non sia superiore a 24 mesi di remunerazione”. Nel caso di Genish, che guadagna 1 milione l’anno come dipendete sui si aggiungono altri 400.000 euro come Ad, l’esborso finale non dovrebbe superare i 2,8 milioni. A questi si va ad aggiungere ora il mezzo milione dovuto alla vendita delle azioni in suo possesso. In totale, 3,3 milioni.
A parte Genish, gli occhi sono puntati sulla successione. Tim ha precisato che la scelta dell’Ad avverrà domenica ma il toto-nomine è scattato subito dopo l’uscita del manager israeliano con due nomi in pista: Luigi Gubitosi versus Alfredo Altavilla (che però è anche presidente del Comitato nomine e quindi, se sciogliesse la riserva, si asterrà dal voto). Al momento il favorito sembra Gubitosi, ex Ad di Wind e direttore generale Rai, attuale commissario Alitalia, siede già nel Cda.