Enel è la più grande azienda italiana in termini di fatturato, Intesa Sanpaolo e Unicredit si contendono il primato nel settore bancario, Generali domina le assicurazioni e Fca il manifatturiero.
Questi i principali indicatori forniti dalla 53esima edizione dell’indagine annuale sulle “Principali Società Italiane” effettuata dall’Area Studi Mediobanca presentata oggi, 24 ottobre, a Milano.
Lo studio prende in considerazione i bilanci di 3.470 aziende, suddivise in base al settore in cui operano, approfondendo parallelamente i dati relativi alle imprese manifatturiere più dinamiche.
INDUSTRIA: LA CLASSIFICA DELLE AZIENDE ITALIANE
La fotografia di Mediobanca, riferita al 2017, mostra pochi cambiamenti rispetto all’anno precedente. I primi cinque posti in classifica sono occupati infatti dagli stessi cinque colossi che da anni dominano il panorama italiano. Il podio è tutto appannaggio dei big energetici e petroliferi: al primo posto troviamo l’Enel con un fatturato di 73,5 miliardi di euro, segue a ruota l’Eni con 66,9 miliardi. Sul terzo gradino del podio si piazza invece GSE, la società pubblica che svolge attività di compravendita di energia elettrica, con 31,4 miliardi.
La top 10 delle società italiane continua con:
4) Fca Italy: 28,6 miliardi di fatturato (settore manifatturiero),
5) Telecom Italia: 19,5 miliardi (servizi),
6) Edizione: 12,1 miliardi (holding),
7) Leonardo: 11,5 miliardi (difesa),
8) Edison: 9,7 miliardi (energia),
9) Luxottica: 9,2 miliardi (produzione e distribuzione),
10) Saipem: 9 miliardi (petrolio).
Come sottolinea Mediobanca, “la Top 3 dell’industria è dominata dai grandi gruppi energetico-petroliferi pubblici”, mentre “le posizioni successive si aprono ad altri settori, come il manifatturiero (6 operatori) che si impone con FCA Italy in quarta posizione, i servizi (7 operatori) guidati da Telecom, di nuovo l’energetico-petrolifero (3 operatori) e infine la Salini Impregilo, nuova entrata, nel settore delle costruzioni edili e opere pubbliche”. Da evidenziare che nella classifica non è presente Exor, a causa del trasferimento in Olanda.
Volendo fare un’ulteriore differenziazione, nelle prime 20 posizioni della classifica di Mediobanca ci sono sette gruppi pubblici e sette a controllo straniero (Telecom, Edison, Esso, Prysmian, Parmalat, Vodafone e Wind Tre).
Andando avanti, dal punto di vista occupazionale, la società che occupa il maggior numero di dipendenti è Poste Italiane, con 138mila persone, seguita da Luxottica (85.150 unità) e Ferrovie dello Stato (74.436 unità) che, per il secondo anno, aumentano il numero degli occupati. Seguono, con più di 50mila addetti, Edizione (67.115 unità), Enel (62.900 unità) e Telecom Italia (59.429 unità).
Enel è anche la società “campione” di debiti finanziari (con una consistenza a fine 2017 pari a 51,3 miliardi) ma anche di utili, con 6,3 miliardi nel biennio 2016-2017; seguono Telecom Italia (2,9 miliardi) e Eni (1,9 miliardi). In perdita invece Wind Tre (4,3 miliardi), Saipem (2,4 miliardi) e FCA Italy (1,8 miliardi).
BANCHE E ASSICURAZIONI: ECCO LA CLASSIFICA
Il dualismo tra le due big del comparto bancario italiano si conferma anche nel 2017. Unicredit e Intesa Sanpaolo svettano sul settore e conquistano le prime due posizioni in classifica con, rispettivamente, 833,4 e 789,1 miliardi di totale attivo tangibile. Da sottolineare però che, rispetto al 2016, l’istituto guidato da Jean Pierre Mustier ha visto una riduzione degli asset (che l’anno precedente ammontavano a 856,3 miliardi), mentre quello guidato da Carlo Messina ha registrato una crescita di oltre 71 miliardi.
Tra le prime due e le altre c’è un vero e proprio abisso. Basti pensare che la terza in classifica è Cassa Depositi e Prestiti con 367,3 miliardi (meno della metà delle prime due) di totale attivo tangibile, seguita da Banco BPM con 159,9 miliardi. Poi: Mps (138,9), Ubi Banca (125,6), Bnl (78,8) e Bper (70,8).
“La qualità del credito – sottolinea Piazzetta Cuccia – resta uno dei profili più complessi delle banche italiane” anche se, rispetto alle vette toccate nel 2015 (198 miliardi), alla fine dello scorso anno la massa dei crediti deteriorati netti (dati consolidati) era pari a 129 miliardi, cifra che rappresenta un calo del 35%.
Spostandoci invece sulle assicurazioni non sembra esserci gara. Generali domina indiscutibilmente e inequivocabilmente la classifica on 66,4 miliardi di premi lordi. Le altre nove aziende entrate nella top ten, insieme, si fermano a 65,8 miliardi di euro. Per quanto riguarda le posizioni, al secondo posto c’è Poste Vita (20,4), al terzo Unipol Gruppo (11,8), quarta Intesa Sanpaolo Vita (6,9), seguita da Allianz (5,8) al quinto posto.
LE ALTRE CLASSIFICHE
Il colosso guidato da Francesco Starace conquista il primo gradino del podio della classifica delle holding italiane con 47,6 miliardi di investimenti finanziari. Seguono Ferrovie dello Stato (con 44,6 miliardi). Più indietro Atlantia (14,4 miliardi), terza classificata.
Tra le Sim svetta Sanpaolo Invest, l’unica società con un margine di intermediazione superiore ai 100 milioni (141,3) seguita da Cordusio Sim e Ersel Sim.
Unicredit Leasing guida invece la classifica delle 28 società di leasing. FCA Bank è in testa alle società di factoring e credito al consumo, con crediti finanziari per 14,5 miliardi.
Infine, per quanto riguarda le società dinamiche del Quarto capitalismo, vale a dire le aziende, che nel “2017 hanno realizzato un incremento delle vendite pari almeno al 20% sia rispetto ai livelli pre-crisi del 2007 che a quelli del 2016 e un’incidenza del risultato sul fatturato 2017 maggiore del 4%” – spiega Mediobanca in una nota – nel 2017 Mediobanca ne conta in totale tredici (quattro medie e 9 medio-grandi) di cui due quotate.
Medie: Palfin di Paolo Benettolo & C., SPW – Sportswear Company, Costruzioni Meccaniche Luigi Bandera, Omsi Trasmissioni.
Medio-grandi: Elettric 80, GMG Group, A. Agrati, Atos, Intercos, Finarvedi, Piquadro (Bo), Forgital Italy, El.En..