Scampato pericolo, almeno in parte? O adesione convinta? Il prossimo futuro servirà a chiarire i motivi del rialzo di Milano, la Borsa migliore all’indomani della presentazione della manovra da parte della maggioranza giallo-verde. Piazza Affari avanza dell’1,18% circa attorno a quota 19.500. Seguono a lunga distanza gli altri listini dell’eurozona, Parigi, Francoforte e Madrid attorno a +0,1/0,2%. Londra perde lo 0,3% in scia ai problemi sulla Brexit. La fiducia dei tedeschi ad ottobre è calata più delle attese (indice Zew 70,1 contro 74,4 stimato). La guerra dei dazi comincia a incrinare l’ottimismo di imprenditori e consumatori.
Scende anche lo spread a 294 punti base, da 303 di ieri. Btp a 3,49%, Bund a 0,51%. Il biennale italiano tratta 1,34%, da 1,44% di ieri.
Secondo i dati Istat, il fatturato dell’industria italiana è cresciuto dell’1,2% rispetto al mese precedente, recuperando la diminuzione registrata a luglio (-0,9%). Anche gli ordinativi hanno registrato una crescita congiunturale, pari al 4,9%. Bene le vendite all’estero.
La manovra per il 2019 contiene, come già noto, misure da circa 37 miliardi di euro tra riduzioni di tasse e maggiori spese. L’aumento del deficit al 2,4% dall’1,2% tendenziale assicura 22 miliardi. Le coperture garantiscono i restanti 15 miliardi. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha mostrato ottimismo sull’esito del dialogo con la Commissione europea che potrebbe respingere la manovra. L’approvazione dovrebbe arrivare entro fine anno.
A favorire il rally contribuisce la reazione delle utility: nella bozza della legge di bilancio inviata ieri a Bruxelles, non figurano penalizzazioni o tasse aggiuntive sul settore. Al contrario, se la politica energetica del governo dovesse puntare sulle energie rinnovabili, ci potrebbero essere delle agevolazioni. Erg mette a segno un rialzo del 5%.
Tra le migliori c’è Enel +2,7%. La società si accinge a incrementare la quota nella controllata Enel Americas, fino a non oltre il 56,8%, dall’attuale 51,8%. Ai prezzi attuali, l’investimento è pari a 370 milioni di euro interamente coperti dagli utili correnti. Negli ultimi sei mesi, Enel Americas ha perso in Borsa il 34%. Citi alza il giudizio a Buy. In scia al colosso elettrico si muove il resto del comparto: Terna+1,94%, Italgas +2%, Snam+2%. Iren+2%, Hera +4,2%
In terreno positivo anche Atlantia +1,6% di fronte all’indiscrezione di un possibile ingresso di F2i nella controllata Aspi.
In terreno positivo anche Telecom Italia +2,3%, assai sottovalutata secondo il ceo Amos Genish. Sale anche Prysmian +2%, promossa da Fidentis.
Sul fronte dei finanziari in terreno positivo le assicurazioni. UnipolSai +0,26%. Cattolica +0,5%. Generali+0,35%. La manovra dovrebbe prevedere un tetto agli incrementi delle polizze auto sottoscritte dai giovani nel Sud dell’Italia. Il decreto legge fiscale presentato ieri dal governo ha inserito limitazioni alle maggiorazioni sui premi RC auto andando a limitare la possibilità di elevare i premi nelle aree e su soggetti a maggiore rischio.
La manovra incide anche sulle banche, limitando la deducibilità degli interessi passivi, ma le big viaggiano in moderato rialzo: Unicredit +0,3%, Intesa Sanpaolo +0,65%. Il Sole 24Ore scrive che la manovra prevede una minore deducibilità degli interessi passivi, dall’attuale 100% all’86%. Il provvedimento potrebbe valere circa 100 milioni di euro di esborso per Intesa Sanpaolo, pari a circa il 2-3% dell’utile per azione. Complessivamente, l’inasprimento fiscale dovrebbe portare un miliardo di euro nelle casse dello Stato.
Rimbalzano le società del Lusso, Ferragamo +4,6%, Ferrari +6,16%.
Il rally di Tod’s (+5% in avvio) si è spento dopo la smentita di una imminente cessione da parte di Diego Della Valle, ma il rialzo è dell’1,66%. Frena Geox -4,5%: Kepler ha tagliato il target a 1,90 euro.
Astaldi +7%. Prende sempre più corpo l’ipotesi di una newco per accogliere gli asset sani del gruppo delle costruzioni.