“Rivitalizzare l’arte italiana non è solo importante in sè ma è necessario per il rilancio dell’intero Sistema Paese e mi auguro che lo capisca anche la politica”. E’ quanto sostiene Franco Bernabè in una lunga intervista a FIRST Arte, il magazine promosso da FIRSTonline sul mondo dell’arte e sull’attualità culturale. “Il mondo italiano dell’arte – spiega Bernabè – è povero di attenzioni e di risorse ma, se organizzato in chiave moderna, può diventare un motore essenziale della valorizzazione del nostro Paese e delle sue infinite eccellenze”.
Probabilmente molti conoscono benissimo Franco Bernabè come uno dei più famosi top manager italiani che, nel tempo, è stato il numero uno dell’Eni e poi di Telecom Italia prima di approdare all’attuale Nexi, società d’avanguardia nei sistemi di pagamenti elettronici. Ma c’è anche un altro Franco Bernabè, arrivato per caso nel mondo dell’arte con la nomina nei primi anni Duemila a presidente della Biennale di Venezia, divenuto poi presidente di quel gioiellino che è il Museo Mart di Trento e Rovereto e ora presidente della Quadriennale di Roma e di Unesco Italia.
Questa seconda vita di Bernabè non l’aveva mai raccontata nessuno eppure è una storia intrigante e in parte casuale che emerge con chiarezza nell’intervista a FIRST Arte. Sono curiosi i parallelismi tra il Bernabè top manager dell’industria e della finanza e il Bernabè manager “autodidatta” nel mondo dell’arte, che illustra un modo innovativo di organizzare l’arte italiana e di sprovincializzarla per valorizzarla in una logica di Sistema-Paese.
Ma se volete saperne di più leggete l’intervista a Franco Bernabè su FIRST Arte.