Un’onda rossa si abbatte sui mercati e Piazza Affari è la peggiore della zona euro: -1,3%, 20.345 punti. Segna un calo superiore al punto percentuale Francoforte -1,11; meglio Parigi -0,95% e Madrid -0,68%. Male Londra -1,38% e Zurigo -0,62%. A innervosire i listini del Vecchio Continente contribuisce nel tardo pomeriggio Wall Street, che prende la via delle vendite dopo i dati sul lavoro. Il tasso di disoccupazione negli Usa scende al 3,7%, livello minimo da quasi 50 anni (1969), ma i posti creati a settembre nel settore non agricolo (Non-Farm payrolls) sono 134mila, contro i 185mila attesi, probabilmente per colpa dell’uragano Florence.
La crescita mensile dei salari è invece in linea con le previsioni. Un quadro utile per stimare come la Fed potrà muoversi sul costo del denaro prossimamente. In scia il dollaro s’indebolisce, mentre i titoli di stato Usa restano sotto pressione e il rendimento del T-Bond decennale sale al 3,24%. Il minor appeal dell’obbligazionario spinge i rendimenti anche dei titoli europei. Per il Btp 10 anni si sale al 3,41%, anche se lo spread con il Bund resta pressoché invariato a 283.90 punti per il rialzo del rendimento della carta tedesca.
Il cambio euro-dollaro è poco mosso, in area 1,150. La moneta unica è tenuta in scacco anche dalle mosse italiane. Resta sotto osservazione la manovra e la Commissione Ue sta preparando la lettera di risposta sul Def, che arriverà ‘presto’ e ricorderà al governo gli obiettivi di bilancio previsti dalle regole Ue che l’Italia deve rispettare per non incorrere nella violazione del Patto. Secondo quanto riferiscono fonti giornalistiche anche Mario Draghi, presidente della Banca Centrale europea è piuttosto allarmato dall’azione italiana e mercoledì scorso è salito al Colle per un incontro riservato con il Capo dello Stato Sergio Mattarella. I campanelli d’allarme al momento non frenano i botta e risposta fra Matteo Salvini e Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Europea. Stamattina il vicepremier italiano ha detto che persone come Juncker, e Moscovici, hanno “rovinato l’Europa e il nostro Paese”. E nel pomeriggio Junker ha replicato: “Spero che non debba raccogliere le macerie”.
Molti economisti restano scettici su quanto previsto nella nota di aggiustamento al Def, un rapporto deficit/pil al 2,4% nel 2019, 2,1% nel 2020, 1,8% nel 2021, stimando una crescita, in un quadro di rallentamento internazionale, dell’1,5% il prossimo anno (con +0,6% legato proprio agli interventi in manovra). Intanto Luigi Di Maio, spiega che le agevolazioni fiscali che il governo ha messo nel mirino nell’ambito della manovra sono quelle di cui “si avvantaggiano banche e imprese petrolifere”.
Oggi il petrolio è poco mosso: Brent +0,13%, 84,27 dollari al barile. In questo quadro fra i titoli petroliferi va a picco Saipem, -4,38%. Piatta Eni, -0,06%, promossa “buy” da BofA Merrill Lynch. In calo Stm, -4,92%, con il settore dei semiconduttori zavorrato dalle accuse Usa a Pechino per aver montato chip spia su prodotti Apple e Amazon. Male Leonardo, -3,18%, preoccupata anche dai tagli in manovra agli investimenti in difesa. Perdite per Banca Generali -3,34%. Debole il settore del credito: Intesa, -3,07%, dopo aver chiuso ieri la seduta come miglior blu chip.
Tornano gli acquisti invece sul lusso, Moncler, +1,33%; Ferragamo +0,4%. Bene Mediaset +1,43%; A2a +0,73%; Brembo +0,54%. Fuori dal listino principale Astaldi segna +12,73%, mentre Salini (+3,45%) ha scelto Merrill Lynch e Vitale & Co come advisor per esaminare il dossier sul la società di costruzioni.
Sprofonda la Juventus -9,92%, dopo il caso Ronaldo. Il campione portoghese, acquistato in estate dal club bianconero, è stato accusato da una ex modella del Nevada di violenza sessuale per fatti avvenuti a Las Vegas nel 2009.