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La correzione del Def fa rimbalzare la Borsa e dà respiro allo spread

L’intenzione del Governo di ridurre al solo 2019 il deficit pubblico al 2,4% del Pil fa calare lo spread Btp-Bund e tonifica la Borsa che guadagna lo 0,8% – Brillano Recordati, Azimut, Leonardo ed Enel – Nuovo record per il Dow Jones

La correzione del Def fa rimbalzare la Borsa e dà respiro allo spread

L’apparente e parziale correzione di rotta del governo sulla manovra economica incoraggia Piazza Affari che chiude positiva, +0,84, 20.736 punti. Le banche sono in ripresa, con l’eccezione di Bper (-1,3%) grazie allo spread in calo: il rendimento del decennale scende al 3,31% e il differenziale con il Bund a 283.00 punti (-4,52%), dopo aver superato ieri i 300 punti.

Per ora sulla manovra non c’è nulla di certo e una nota di aggiornamento al Def non è ancora stata pubblicata. A palazzo Chigi però, a partire dalle 18, dovrebbe tenersi un nuovo vertice e sono bastate le aperture di esponenti dell’esecutivo a indurre il commissario europeo agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici a sottolineare che: “il fatto che ci sia stata una revisione della traiettoria del deficit rispetto all’indicazione iniziale è un segnale che il governo italiano capisce timori europei”. A fronte delle pressioni dei mercati e di Bruxelles si starebbe valutando di ridurre i rapporto deficit/pil dal 2,4% del 2019 al 2,2%-2% nel 2020/2021.

Il leggero miglioramento del clima scalda anche gli altri listini continentali, con l’eccezione di Francoforte chiusa per festività: Parigi +0,43%; Madrid +0,7%; Londra +0,48%; Zurigo +0,97%.

Wall Street apre in rialzo e il Dow Jones aggiorna ancora i suoi massimi. In denaro i titoli finanziari e tecnologici, mentre perde quota l’obbligazionario, con il rendimento de T-Bond in salita (oltre il 3% il decennale). Anche il dollaro recupera terreno, dopo una mattinata che aveva visto prevalere l’euro. Al momento la moneta unica è leggermente sotto la chiusura di ieri, in area 1,152. Il biglietto verde è sostenuto anche dai dati del rapporto Adp sull’occupazione, in attesa dei payroll ufficiali in uscita venerdì, importanti per misurare la profondità della congiuntura Usa e quindi le probabilità di un ulteriore rialzo dei tassi Fed a dicembre. I posti di lavoro nel settore privato creati a settembre sarebbero superiori alle previsioni: 230mila contro i 185mila stimati. Per il secondo giorno di fila è atteso anche un intervento del governatore Jerome Powell, alle 22 italiane, mentre il policymaker della Federal Reserve, Charles Evans, sostiene che elevare i tassi d’interesse a un “livello leggermente restrittivo” di 3 o 3,25% sarebbe coerente con la forte economia Usa e il suo tasso d’inflazione.

Sul fronte delle materie prime il petrolio è incerto, dopo il dato sulle scorte settimanali americane peggiore delle attese. Il Brent sale dello 0,34% a 84,64 dollari al barile; Wti piatto a 74,06 dollari. Oro in leggero calo, di nuovo sotto quota 1200 dollari l’oncia.

In Piazza Affari la blu chip migliore di oggi è Recordati, +3,65%, che potrebbe avere nel mirino possibili acquisizioni. Indiscrezioni stampa parlano di una richiesta di linee di finanziamento per circa 500 milioni di euro a questo fine.

In luce anche Azimut, +2,9%, Leonardo +2,79%; Cnh +2,74%; A2a +2,63%. Sul lato vendite, i titoli peggiori sono Luxottica -0,91% (in linea l’holding post fusione EssilorLuxottica a Parigi -0,9%); Moncler -0,8%; Fca -0,7%; Finecobank -0,22%. Fra le banche l’unica in negativo è Bper -1,3%. La migliore è Banco Bpm, +2,13%, su cui Berenberg ha alzato la raccomandazione a hold.

Fuori dal listino principale si segnala il recupero di Creval, +5,16% che, scrive Reuters, “ha ottenuto dal Mef la garanzia di Stato Gacs sulla tranche senior della cartolarizzazione di sofferenze da complessivi 1,6 miliardi lordi, completando in questo modo l’intero iter della operazione di derisking denominata ‘Aragon’”.

In rialzo Astaldi, +3,51%, ma si tratta di un rimbalzino a confronto delle pesanti perdite nelle scorse sedute.

Debutto sottotono infine alla Borsa di Londra per Aston Martin, la casa auto resa celebre dall’agente James Bond. I titoli chiudono in calo del 4,74% rispetto al prezzo di collocamento di 19 sterline, portandosi a 18,10 sterline. Una ipo molto attesa, se non altro perché si tratta dell’unica società di auto quotata in Gran Bretagna.

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