Le prese di profitto mandano leggermente in rosso Piazza Affari, che dopo l’exploit di ieri chiude in calo dello 0,31%, a 20.750 punti. Perdono quota le grandi banche (con l’eccezione di Ubi, +0,49%), mentre lo spread è poco mosso, in vista delle aste di metà mese. Il rendimento del Btp 10 anni è al 2,77% e il differenziale con il Bund tedesco scende a 234.20 -0,21%. Fra le blue chip migliori di giornata si colloca Atlantia, che cambia segno nel pomeriggio e sale dell’1,36%.
Contrastati, ma poco mossi anche gli altri listini della zona euro, nonostante dati macro confortanti sul fronte dell’occupazione, in attesa della riunione del board della Bce e delle parole di Mario Draghi questo giovedì. Francoforte -0,13%; Parigi piatta; Madrid +0,14%. Clima analogo a Londra -0,04% e Zurigo -0,16%.
Dopo un avvio timido, Wall Street, sembra prendere coraggio nel giorno dell’anniversario dell’attacco terroristico dell’11 settembre, sostenuta anche da un rialzo del petrolio. Salgono i tecnologici, anche se industriali e produttori di chip risultano frenati dalla guerra commerciale fra Usa e Cina, con Pechino che vuole chiedere al Wto l’autorizzazione per sanzioni nei confronti degli Stati Uniti, dopo la minaccia del presidente americano Donald Trump di introdurre ulteriori dazi per 267 miliardi di dollari su merci cinesi. Riprendono intanto le trattative con il Canada per il nuovo Nafta. Gli occhi degli investitori sono puntati sul Beige Book della Fed di domani, in attesa che lunedì 25 e martedì 26 settembre, il Comitato della banca centrale faccia le previsioni economiche e proceda con un probabile rialzo dei tassi. Preoccupa infine l’uragano Florence, che dovrebbe colpire giovedì notte gli Stati del North e South Carolina e che potrebbe essere il peggiore da 60 anni a questa parte. La prospettiva si riversa sul petrolio, che sale, con il Brent a 77,71 dollari al barile, +1,52%; Wti 67,24, +1,57%.
Dopo qualche alto e basso il cambio euro/dollaro, sembra tornare sui livelli di ieri, poco sotto 1,1,6.
In Piazza Affari il titolo big migliore è Ferrari, +1,47%. Bene A2a +1,23%; Pirelli +1,18%; Banca Generali +0,91%. Positiva Telecom, +0,26%, dopo la presentazione delle offerte per il 5G e un report report di Bernstein che conferma il giudizio outperform. Per Atlantia, sostiene Reuters, il cambio di passo avviene in corrispondenza dell’intervista dell’agenzia al sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci, secondo il quale l’eventuale nazionalizzazione di Autostrade per l’Italia comporterebbe compensazioni per gli investitori.
Le vendite penalizzano Mediaset, -3,33%, dopo il rally della vigilia in scia all’ipotesi, prontamente smentita, di essere pronta ad acquisire il rimanente 48% delle azioni di Mediaset Espana. Le prese di beneficio pesano anche su Leonardo, -1,82%, che ieri ha guadagnato il 7% circa in seguito alla notizia dell’acquisto di Vitrociset. In calo Stm, -1,76% e Recordati -1,6%%. Fra le banche la peggiore è Intesa, -1,59%.
Fuori dal listino principale Astaldi, declassata da Moody’s, riduce il calo allo 0,91%. Sottotono Fincantieri, -0,28%, nonostante il ministro Danilo Tondelli abbia annunciato un decreto legge “con importantissime misure per Genova” venerdì e l’affidamento diretto dei lavori alla società.