Consegnati anche gli ultimi avvisi di garanzia, la Procura di Genova ha reso noti i nomi degli indagati per il crollo del Ponte Morandi che ha causato la morte di 43 persone.
Ricordiamo che i 20 nomi sotto inchiesta sono tutti responsabili di Autostrade per l’Italia, della sua controllata Spea engineering, del ministero delle Infrastrutture, del Provveditorato alle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d’Aosta. L’indagine coinvolge anche la società Autostrade in quanto ente responsabile.
Le accuse sono pesanti: omicidio colposo plurimo, disastro colposo e omicidio colposo stradale plurimo. Le due società in particolare (ad Aspi si aggiunge Spea) rispondono di omicidio colposo plurimo aggravato dal mancato rispetto della normativa anti infortunistica.
[smiling_video id=”63162″]
[/smiling_video]
Tornando ai nomi, sono otto i dirigenti di Autostrade indagati:
- Giovanni Castellucci, amministratore delegato,
- Stefano Marigliani,direttore del Primo Tronco di Genova,
- Paolo Strazzullo e Riccardo Rigacci, manager del Primo Tronco di Genova,
- Paolo Berti, direttore centrale Operation,
- Michele Donferri, direttore delle Manutenzioni,
- Mario Bergamo, ex direttore delle manutenzioni di Autostrade,
- Massimo Meliani, responsabile ponti e gallerie.
Per quanto riguarda il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, fra gli indagati figurano i vertici dell’Unità di vigilanza:
- Vincenzo Cinelli, direttore generale,
- Mauro Coletta, ex direttore generale,
- Bruno Santoro, capo Divisione tecnico-operativa della rete autostradale.
Nel registro degli indagati c’è anche il professor Antonio Brencich, ex membro della commissione ispettiva del Mit sul crollo del Ponte Morandi, dimessosi a fine agosto. Brencich, secondo quanto comunica l’Ansa è indagato, come Mario Servetto e Roberto Ferrazza. I tre facevano parte del comitato tecnico del Provveditorato delle opere pubbliche che a febbraio diede parere positivo al progetto di retrofitting del viadotto presentato da Autostrade.
Infine la Procura ha messo sotto inchiesta anche Emanuele De Angelis e Massimiliano Giacobbi di Spea, Fulvio Di Taddeo di Autostrade, i collaboratori di Ferrazza Salvatore Bonaccorso e Giuseppe Sisca e Carmine Testa, capo dell’Ufficio ispettivo.
Il procuratore capo Francesco Cozzi ha anche annunciato: “A breve chiederemo l’incidente probatorio. L’iscrizione viene fatta proprio contestualmente per la necessità di effettuare un atto garantito”. Cozzi ha precisato che non è escluso che l’elenco possa allungarsi: “al momento la lista è questa, poi qualora emergessero ulteriori profili dalla prosecuzione delle indagini questo verrà valutato, anche eventualmente in corso di incidente probatorio come prevede il codice”.
Parallelamente, mentre le indagini della Procura vanno avanti, a Genova è stato presentato il progetto del nuovo ponte firmato dall’architetto, Renzo Piano.
“Entro ottobre 2019, novembre al massimo, Genova avrà un nuovo ponte sul torrente Polcevera”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Liguria e commissario per l’emergenza Giovanni Toti. “Il nuovo Morandi non può essere un ponte normale, visto il dolore che ha provocato, vogliamo costruire un simbolo per il futuro della città. Il progetto di Piano rappresenta l’essenzialità ligure ricca di significato, sarà costruito velocemente”.
[smiling_video id=”63236″]
[/smiling_video]
“Questo ponte dovrà durare mille anni e dovrà essere d’acciaio” ha spiegato Renzo Piano presentando il suo progetto. “Certo, in questo progetto c’è qualcosa di una nave. Perché c’è qualcosa di Genova”.
I vertici di Arcelor Mittal, nuovi proprietari dell’Ilva, “si sono detti disponibili a fornire l’acciaio indispensabile alla ricostruzione del ponte Morandi” ha annunciato Toti. L’acciaio sarà lavorato dallo stabilimento Ilva di Genova Cornigliano.
[smiling_video id=”63232″]
[/smiling_video]