L’aria che tira negli Usa non è così nettamente anti Trump, tant’è vero che i sondaggi sulle elezioni di mid-term tra due mesi danno i democratici vincitori ma sul filo del rasoio, col partito repubblicano che potrebbe tenere al Senato, ma sicuramente spira un vento ostile al presidente degli Stati Uniti da parte dei marchi-icona a stelle e strisce. Ad aprire le danze è stata Nike, simbolo dello sport Usa, che ha scelto come testimonial l’ex campione ribelle del football americano Colin Kaepernick per la sua nuova campagna pubblicitaria che recita: “Credere in qualcosa, anche se significa sacrificare tutto”. Kaepernick fu il leader della protesta, un anno fa di questi tempi, di molte squadre della Nfl, i cui giocatori si inginocchiarono durante l’esecuzione dell’inno americano, in segno di dissenso. Trump ovviamente non ha gradito e il commento piccato su Twitter non si è fatto attendere: “Proprio come la Nfl, la lega di football le cui quotazioni scendono sempre di più, Nike si sta autodistruggendo con odio e boicottaggi. Non seguirò più il football finché non rispetteranno la bandiera”. Ad appoggiare la scelta di Nike, con la quale lui stesso ha un mega contratto di sponsorizzazione a vita del valore di 1 miliardo di dollari, è stato LeBron James, stella del basket e da sempre polemico nei confronti del presidente: “Sto dalla parte del cambiamento, sto dalla parte di Nike”.
Se la battaglia di Nike ha sullo sfondo il tema del razzismo, ad impegnarsi nella lotta contro le armi facili è Levi Strauss & Co., che ha annunciato una serie di iniziative a sostegno dei gruppi che si battono per contenere le frequentissime stragi provocate negli Usa dalle armi da fuoco: “Non possiamo più restare in silenzio davanti a una crisi che minaccia il tessuto delle comunità in cui viviamo e lavoriamo”, ha scritto Chip Bergh, Ad e presidente della storica azienda che vestiva i pistoleri del West, in una lettera su Fortune: “Gli americani non dovrebbero vivere nel terrore della violenza da armi da fuoco. E’ un tema che ci riguarda tutti. Tutte le generazioni e tutti i ceti sociali”. I jeans Levi’s come è noto anche in Europa, sono molto più che un capo di abbigliamento: sono uno stile di vita, icona della cultura pop che ha attraversato i secoli. E che adesso ha scelto di esporsi nettamente contro l’attuale amministrazione. Levi’s ha anche comunicato che donerà un milione di dollari a Ong e organizzazioni di che lavorano per contenere la violenza delle armi, tra cui Everytown for Gun Safety, fondata dall’ex sindaco di New York Michael Bloomberg nel 2014.