Snam ha sottoscritto con State Grid International Development (SGID), controllata al 100% da State Grid Corporation of China, la più grande utility energetica al mondo, un memorandum of understanding per valutare una serie di possibili opportunità di collaborazione in Cina e a livello internazionale, in particolare in relazione agli utilizzi delle nuove tecnologie per ridurre le emissioni di CO2.
Il memorandum è stato firmato oggi all’Ambasciata d’Italia a Pechino, nell’ambito della missione del Ministero dell’Economia e delle Finanze in Cina e alla presenza del ministro Giovanni Tria e dell’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo, dall’amministratore delegato di Snam Marco Alverà e dal presidente di SGID Hu Yuhai.
Tra le iniziative allo studio:
- la realizzazione di impianti di biogas e biometano finalizzati alla produzione di elettricità da fonti rinnovabili nelle zone rurali della Cina: Snam contribuirebbe mettendo a disposizione il proprio know how;
- eventuali opportunità di partnership nella ricerca e sviluppo sul gas rinnovabile, nella mobilità sostenibile e in progetti congiunti elettricità-gas.
L’accordo prevede anche di valutare possibili collaborazioni in altri due paesi nei quali opera SGID, Australia e Portogallo, nell’ambito della manutenzione e ottimizzazione delle reti di trasporto e dei siti di stoccaggio del gas naturale.
“Questa iniziativa – commenta l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà – conferma la leadership di Snam e dell’Italia nel settore energetico e in particolare nello sviluppo di nuove fonti rinnovabili come il biometano e nell’innovazione per la sostenibilità ambientale. Siamo molto contenti di poter lavorare con un’azienda leader come SGID. Snam è pronta a mettere a disposizione la sua esperienza, le sue competenze e le sue persone per dare un contributo alla transizione energetica della Cina, che sta puntando con decisione a una maggiore sostenibilità ambientale aumentando la quota del gas nel proprio mix energetico”.
Anche Fincantieri, nel corso della missione di Tria in Cina, ha firmato con China State Shipbuilding Corporation (CSSC), il maggiore conglomerato cantieristico cinese, un Memorandum of Understanding per l’ampliamento della cooperazione industriale già in essere tra i due gruppi a tutti i segmenti delle costruzioni navali mercantili. La precedente intesa è stata firmata nel febbraio 2017; ora un gruppo di lavoro congiunto, composto da 6 membri, 3 per parte, sarà formato per verificare sul campo le potenzialità esistenti nei vari segmenti di business individuati.
Aggiornato alle 10:14
La cerimonia di firma ha avuto luogo a Pechino, alla presenza del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria, dell’Amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo, dell’Amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono e del Chairman di CSSC Lei Fanpei.
L’intesa prevede che le parti discutano la possibilità di allargare la loro attuale collaborazione, che include una joint venture dedicata alle prime unità da crociera mai realizzate in Cina per il mercato locale e altre attività affini, anche ad un numero di progetti di ricerca e sviluppo in molteplici aree della navalmeccanica, tra cui: unità per il settore oil & gas; cruise-ferry; mega-yacht; navi speciali; infrastrutture in acciaio; sistemi, ingegneria e marine procurement, nonché cabine, interni e la creazione di una catena di fornitura nel comparto crocieristico. Il perimetro dell’accordo potrebbe essere ulteriormente esteso qualora ne venissero ravvisate le opportunità.