Bper archivia il primo semestre con un utile netto di 307,9 milioni di euro, più del doppio rispetto ai 119,1 milioni di euro registrati nello stesso periodo dello scorso anno (+158,6%). Lo comunica l’istituto in una nota.
Stabile il margine di interesse, da 570,1 a 573,5 milioni. Il dato relativo al solo secondo trimestre è di 280,3 milioni, in calo rispetto ai 293,2 milioni del primo trimestre dell’anno, a causa “dell’effetto di riclassificazione Ifrs9 e del minore apporto del margine finanziario”, si legge nella nota.
Tornando al semestre, le commissioni nette risultano pari a 389,1 milioni (+8,3%) e “si collocano al livello più elevato mai registrato dal gruppo”. Il dato relativo al solo secondo trimestre si attesta a 190,9 milioni (-3,6%).
Sul fronte del patrimonio, il Cet1 ratio phased In è al 14,72%, “ampiamente superiore al requisito Srep 2018 fissato da Bce all’8,125%”, sottolinea la banca. Il Cet1 ratio ‘Fully Phased’ è pari all’11,63%, “sostanzialmente sugli stessi livelli del primo trimestre, nonostante l’impatto del rialzo dei rendimenti sulla riserva patrimoniale relativa ai titoli in portafoglio”.
I crediti deteriorati registrano una riduzione dello stock lordo pari a 1,7 miliardi di euro, anche grazie alla cartolarizzazione su crediti in sofferenza “4Mori Sardegna”, conclusa a giugno scorso. L’Npe ratio lordo si attesta al 17,4% (dal 19,9% al primo gennaio 2018) ed è ‘in calo per l’ottavo trimestre .
A questo punto, Bper si concentra sul nuovo piano industriale. “Guardiamo con grande soddisfazione ai risultati finora conseguiti relativamente al significativo miglioramento sia della qualità del credito sia della redditività – ha commentato l’ad Alessandro Vandelli al termine del cda – Da queste solide basi partiamo per costruire un nuovo Piano industriale di ampio respiro la cui approvazione è prevista dopo l’estate. L’asset quality continua a migliorare per l’ottavo trimestre consecutivo registrando una forte diminuzione dello stock lordo di crediti deteriorati”.
Lo stock complessivo di Npl è diminuito “sotto la soglia dei 9 miliardi”, ma il lavoro non è concluso: “In coerenza con gli obiettivi di riduzione dello stock pianificato per quest’anno, proseguono secondo le attese le attività relative alla seconda cartolarizzazione su crediti in sofferenza del gruppo per circa 2 miliardi che dovrebbe essere finalizzata entro la fine dell’anno”.