Utile netto in calo del 14% per Banca Generali nel primo semestre del 2018, ma masse gestite e amministrate in netto rialzo.
L’istituto guidato da Gian Maria Mossa ha archiviato i primi sei mesi dell’anno in corso con un risultato netto pari a 92,6 milioni di euro, in ribasso del 14% rispetto allo stesso periodo del 2017, di riflesso alla “significativa riduzione delle componenti di ricavo più variabili dipendenti dai mercati (performance fees -70%), che in parte è stata compensata dalla forte crescita delle attività ricorrenti e dall’azione di contenimento dei costi”. Al netto delle prime voci più volatili, fa sapere la banca attraverso una nota, l’utile netto ricorrente cresce del 65% a 58,1 milioni.
In forte crescita le masse gestite e amministrate per conto della clientela, che hanno toccato un nuovo massimo a 58,1 miliardi (+11%), mente i nuovi flussi netti arrivano a 3,15 miliardi. “Va sottolineato che – come già nel primo trimestre – tale crescita è stata realizzata in contesto di mercati finanziari contrastati, sia sul fronte azionario, sia obbligazionario”, prosegue la nota.
La borsa sembra apprezzare i numeri diffusi dalla banca e il titolo sale dell’1,2% a 22,18 euro.
Per quanto riguarda i dati relativi al secondo trimestre l’utile netto si è attestato a 43,5 milioni dai 51,9 milioni dello stesso periodo del 2017. Il risultato ha battuto il consensus degli analisti che si aspettavano un utile di 41 milioni. Il dato – spiega la banca – ha risentito di rettifiche da valutazione per 3,8 milioni legate all’applicazione del nuovo principio IFRS 9 nel contesto di straordinaria volatilità sui governativi italiani. Nello stesso periodo i ricavi consolidati hanno raggiunto i 109,3 milioni, di poco superiori rispetto ai 107,4 attesi. Il risultato operativo, pari a 62,2 milioni, è invece più elevato rispetto alle previsioni di 56,9 milioni.
Tornando al semestre, il margine di intermediazione di Banca Generali è sceso a 223,4 milioni contro i 235,3 milioni dello scorso esercizio. Registrano invece un progresso le commissioni di gestione (317,9 milioni, +14%), spinte dalla crescita delle masse e dall’accelerazione delle commissioni bancarie e d’ingresso (36,1 mln, +25%). Queste ultime “hanno beneficiato dei nuovi prodotti e servizi lanciati della banca nell’ultimo anno per completare l’offerta e favorire la diversificazione dei ricavi”.
Su il margine finanziario, cresciuto del 18,7% a 48,6 milioni “per effetto principalmente della decisione di aumentare il profilo difensivo del portafoglio titoli della tesoreria ad inizio anno con conseguente aumento degli utili da trading nel periodo”.
La decisione di reinvestire la liquidità nel secondo trimestre ha favorito una ripresa del margine d’interesse (14,8 milioni, +12% t/t) che la banca prevede proseguirà nel corso dell’anno.
I costi operativi sono pari a 93,6 milioni (+0,4%) ed includono 3,8 milioni versati ai fondi di risoluzione bancari (1,8 milioni nel primo semestre 2017). Il cost/income ratio reported si è attestato al 40%. Nel secondo trimestre il margine di intermediazione è pari a 109,3 milioni da 112,8 milioni dello scorso esercizio. Le commissioni ricorrenti nette crescono del 24% a 74,2 milioni, ma le commissioni variabili, legate ai mercati finanziari, scendono del 52% a 14,9 milioni. Il CET 1 ratio al 30 giugno 2018, inclusivo dell’impatto dell’Ifrs 9 e Ifrs 15, è risultato al 18,2% e il Total Capital ratio è al 19,8%. “Entrambi i coefficienti – sottolinea la banca – sono significativamente superiori ai requisiti Srep fissati dalla Banca d’Italia per il 2018 (Cet1 ratio al 6,5% e Total Capital Ratio al 10,2%)”. L’eccedenza di capitale rispetto ai requisiti regolamentari ha toccato 305 milioni.
Soddisfatto e fiducioso nei risultati dei prossimi trimestri l’ad di Banca Generali, Gian Maria Mostra che ha sottolineato come l’istituto abbia realizzato “un risultato molto solido che mostra le nostre capacita’ di attrarre nuova clientela anche in contesti di mercato sfidanti. Le nostre masse hanno toccato a fine giugno un nuovo massimo storico con un incremento a doppia cifra nell’ultimo anno”, sottolinea Mossa. La banca “rimane inoltre concentrata sulla strategia di rafforzamento della componente ricorrente dei risultati per aumentarne la sostenibilità indipendentemente dalla dinamica dei mercati finanziari. Il positivo riscontro alle nuove soluzioni di investimento e all’advisory evoluta unite alla realizzazione di alcuni nuovi progetti strategici per la banca ci rendono fiduciosi per i prossimi trimestri e per il raggiungimento degli obiettivi prefissati”, conclude l’ad.
Per quanto riguarda il futuro, la banca si aspetta che che “il trend di crescita commerciale prosegua nella seconda parte dell’anno grazie anche all’arricchimento della gamma di soluzioni e servizi”.