Condividi

Tour: Sagan centra il tris, polemiche sul caso Nibali

Il campione del mondo batte Kristoff e Demare rafforzando la sua maglia verde – Organizzazione sotto accusa per la caduta di Nibali e le offese a Froome – Thomas sempre in giallo – Oggi si si affronta il Massiccio centrale

Tour: Sagan centra il tris, polemiche sul caso Nibali

Il Tour dopo tre giorni massacranti sulle vette alpine scende a valle ritrovando la pianura. Per Peter Sagan, sopravvissuto con pochi altri sprinter dopo la ritirata di gran parte delle ruote veloci che avevano preso il via a Noirmoutier-en-l’Ile, era l’occasione per fare tris e il campione del mondo sul traguardo di Valence non ha tradito le attese regolando Kristoff, Démare e Degenkolb.

Oggi c’è di nuovo montagna sui vulcani spenti del Massiccio centrale, troppo ghiotta perciò era la frazione di ieri per lasciarla nelle mani dei quattro fuggiaschi di giornata, anche se tra loro con Schar, Sculley, Claeys c’è Thomas De Gendt , un maratoneta sui pedali capace di vincere anche sullo Stelvio (Giro 2012, quello perso all’ultimo giorno da Purito Rodriguez e vinto a sorpresa dal canadese Ryder Hesjedal).

L’ultimo a cedere non è stato peraltro lui ma lo svizzero Schar, un cognome che richiama una maglia gialla rossocrociata elvetica ai tempi di Kubler e Koblet. Poi nell’ultimo km è stato Philippe Gilbert a tentare e fallire il colpaccio. Dopo la vittoria di ieri, a Sagan, sempre più leader della classifica a punti, basta resistere sui Pirenei, evitando di finire fuori tempo massimo, per portare a Parigi la maglia verde, la sesta della sua prestigiosa carriera, raggiungendo il primato del tedesco Erik Zabel.

Tappa di scarico che s’è portata dietro un pesante strascico di polemiche dopo il fattaccio della caduta di Nibali, che ha costretto l’italiano ad abbandonare il Tour: fumogeni, invasione di troppi esagitati della sede stradale ridotta a un budello, sputi e offese contro Froome e Thomas, gli ultimi quattro km della scalata all’Alpe d’Huez hanno messo sotto accusa tutta l’organizzazione del Tour. Il direttore della più grande corsa a tappe del calendario ciclistico, Christian Prudhomme, ha lanciato un appello ai tifosi (e agli scalmanati) in vista dei Pirenei, chiedendo rispetto per tutti gli atleti.

Intanto, il giorno dopo l’uscita dolorosa di Nibali, è partita una meticolosa caccia nella confusione generale al colpevole del la caduta con l’intento di scagionare il motociclista della Gendarmerie. Non sarebbe stato lui, ma un laccetto di una macchina fotografica di uno spettatore finito nei raggi della bici dello Squalo. Il guaio agonistico è che il Tour senza il fuoriclasse italiano si trova sempre più a corto di frecce che possano fare breccia nella roccaforte britannica del Team Sky con Thomas e Froome ai vertici della classifica.

Commenta