La Casa Bianca ha fatto sapere che il presidente degli Stati Uniti non interferirà con le decisioni della Banca centrale americana come ha lasciato intendere in un’intervista a Cnbc. Il presidente degli Stati Uniti , nella stessa occasione, ha minacciato 500 miliardi di dazi sulle merci cinesi.
Luigi Di Maio ha voluto precisare stamane che”non ci sono contrasti in merito alla Cdp” e di non aver mai chiesto le dimissioni del ministro dell’Economia Giuseppe Tria. In entrambi i casi le smentite non sono state sufficienti a tranquillizzare i mercati. Frenano le Borse europee: Francoforte -0,6%, Parigi -0,4%, giù anche Madrid -0,6%. In rosso pallido Londra -0,1%. In forte ribasso in Europa il settore materie prime .2,7%, affossato da Stora Enso in calo del -12%, dopo risultati del secondo trimestre deludenti
Fa peggio di tutti Milano -1% attorno a 21.700 punti. Ma le tensioni nel governo sia sulle nomine che, in prospettiva, sulla manovra d’autunno, si fanno sentire soprattutto nel mercato del debito. Dopo un’apertura pesante, si è visto un temporaneo recupero a seguito delle parole del vicepremier Luigi Di Maio: lo spread oscilla attorno ai 230 punti. il rendimento del decennale sale a 2,56%, da 2,53% di ieri. Biennale a 0,61%, da 0,55% di ieri. Sono quasi 25 miliardi i titoli di Stato italiani venduti dall’estero a maggio. Dalla bilancia dei pagamenti diffusa da Banca d’Italia c’è la conferma della fuga dai Btp da parte degli investitori non residenti nel mese in cui sui mercati si è riaffacciato lo spettro del rischio Italia. A fine mattinata il governo, dopo un vertice a Palazzo Chigi, ha lasciato filtrare che è stato trovato l’accordo sul rinnovo del vertice Cdp. Seguirà un comunicato del Mef.
Finale di settimana in ascesa per il petrolio: il futures Brent a Londra guadagna 0,83% a 73,18 dollari al barile. Eni -0,20%, Saipem -0,5%,
Continua in Piazza Affari la frana di Buzzi anche oggi tra le peggiori, nel paniere principale, in con un calo del 3%.
In grande evidenza invece Recordati +4% galvanizzata da un report di Goldman Sachs,
Tra le banche arretrano Unicredit -1,5%. Ubi Banca -1,0% e Banco Bpm -1,4%. Generali -1,5%. Poste italiane -1,1%.
Tra le blue chip negative Mediaset -0,9%, Enel -0,9%. In forte calo Leonardo -3% dopo le voci sull’avvicendamento ai vertici con l’esclusione di Alessandro Profumo.
Fca -2,3%. Deboli Ferrari, Exor, Cnh Industrial e Brembo.
Tim -0,7%. La controllata brasiliana Tim Participaçoes ha archiviato il secondo trimestre con utili in crescita del 53% a 334,5 milioni di reais. Tim Partecipacoes , la controllata brasiliana di Tim, ha archiviato il secondo trimestre con un utile netto di 334,5 milioni di real, in aumento del 53,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. La società ha registrato una crescita da tutte le fonti di ricavo, nonostante la fragile ripresa dell’economia brasiliana.
Nel resto del listino:
Luxottica +0,82% si avvicina in rialzo alla pubblicazione dei risultati del primo semestre.
Sias -6%, dopo i passi avanti nella riorganizzazione della struttura societaria. Gedi +10%.
Geox arretra del 3% circa: Kepler Cheuvreux ha tagliato il target price.