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Polizze dormienti, Rossi (Ivass): “Restituiti in un anno 3,5 miliardi”

RELAZIONE ANNUALE IVASS – Prezzi Rc auto scesi di oltre 100 euro in 4 anni: ora la media è di 340 euro – In arrivo entro i prossimi 12 mesi l’Arbitro assicurativo per la risoluzione delle controversie – Nel 2017 premi in calo: pesa il ramo vita.

Polizze dormienti, Rossi (Ivass): “Restituiti in un anno 3,5 miliardi”

Nel 2017 sono state “risvegliate” quasi 190mila polizze assicurative dormienti, permettendo agli italiani di incassare più di tre miliardi e mezzo di euro. L’annuncio arriva da Salvatore Rossi, presidente dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), che mercoledì ha illustrato a Roma l’ultima Relazione annuale sull’attività dell’Istituto.

Le polizze dormienti sono quelle che negli anni scorsi dovevano essere messe in pagamento ma per varie ragioni non sono mai state riscosse, rimanendo negli archivi delle imprese in attesa della prescrizione. È successo, ad esempio, a chi non sapeva che un suo congiunto deceduto aveva stipulato un’assicurazione a copertura del rischio morte.

Su impulso dell’Ivass, le compagnie hanno scovato gran parte di queste polizze e versato i premi dovuti. Fra i pagamenti già effettuati e quelli in corso siamo già oltre i 3,5 miliardi, ma la somma è destinata a salire, considerato che le aziende stanno controllando altri 900mila contratti. L’Istituto di Vigilanza stima che in tutto dalle polizze dormienti gli italiani potranno recuperare 4-4,5 miliardi.

Per il futuro, “stiamo discutendo con le compagnie assicurative su come fare a prevenire questo fenomeno – spiega Rossi – Certamente le imprese possono essere più attive. Una nostra idea è consentire loro l’accesso ai registri dell’anagrafe tributaria sulla popolazione residente, ma per il momento si tratta solo di un’ipotesi”.

RC AUTO: PREZZI SCESI DI OLTRE 100 EURO IN 4 ANNI

Per quanto riguarda il costo assicurativo più diffuso, quello dell’Rc auto, l’Ivass rileva che i prezzi continuano a calare. Nel quadriennio 2013-2017, “il premio medio è sceso di quasi un quarto, oltre 100 euro, e oggi si attesta a 340 euro – continua Rossi – Sono molto diminuite anche le disparità di prezzo sul territorio. Ad esempio, il differenziale Napoli-Aosta si è più che dimezzato, passando dagli oltre 400 euro del 2012 a meno di 200 lo scorso anno”.

Alla discesa dei prezzi ha contribuito in modo decisivo la diffusione della scatola nera. Sempre fra il 2013 e il 2017, le polizze che prevedono l’installazione di questo dispositivo sono passate dal 10% a oltre il 20% del totale, con punte del 60% nelle aree meridionali, portando così il mercato italiano in testa alle classifiche mondiali di diffusione della motor connected insurance.

“ARBITRO ASSICURATIVO” IN ARRIVO ENTRO UN ANNO

Un’altra iniziativa a tutela dei consumatori su cui l’Ivass sta lavorando è la creazione dell’Arbitro assicurativo, un sistema di risoluzione delle controversie parallelo a quelli già esistenti in ambito bancario (l’Abf istituito da Bankitalia) e finanziario (l’Acf della Consob). Secondo il presidente Rossi, il nuovo strumento entrerà in funzione entro un anno.

NEL 2017 PREMI TOTALI IN CALO: PESA IL RAMO VITA

Ma come sta andando, in generale, il mercato italiano? L’Ivass rileva che l’anno scorso sono stati raccolti premi per 132 miliardi di euro, in diminuzione del 2,5% rispetto al 2016.

La flessione è dovuta esclusivamente al ramo Vita: “Parliamo di quasi 3 miliardi e mezzo di minori ricavi – sottolinea Rossi – I bassi rendimenti che le compagnie possono offrire sulle polizze tradizionali (ramo I) ne hanno ridotto l’appetibilità per la clientela. I premi raccolti su queste polizze sono stati di 63 miliardi, 10 miliardi in meno rispetto al 2016. La perdita è stata limitata dalla contestuale crescita delle polizze unit link (ramo III), che pongono in tutto o in parte il rischio finanziario in capo al sottoscrittore”.

Il settore Danni è cresciuto invece dell’1,1%, interrompendo il ciclo regressivo iniziato nel 2012.

Quanto al 2018, nel primo trimestre l’Ivass ha registrato una crescita complessiva dei premi pari al 2,1% su base annua.

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