Prysmian scivola in fondo al Ftse Mib, in una giornata già di per sé molto difficile per il listino milanese, in ribasso di oltre l’1% sulle incertezze italiane e internazionali.
Il gruppo guidato da Valerio Battista però fa peggio delle altre Blue Chip, cedendo intorno alle 14 l’8,2%% a 21,30 euro6 La settimana scorsa le azioni anno perso il 7,3%, mentre da inizio anno il bilancio è di -19%.
A causare il tonfo odierno è la revisione delle stime sull’Ebitda rettificato per il 2018 che comprende ora anche General Cable e le sue controllate. Nel dettaglio, per l’anno in corso, la società milanese stima un margine operativo lordo di 860-910 milioni dai precedenti 910-970 milioni. La riduzione delle stime arriva tra l’altro alla vigilia dell’aumento di capitale da 500 milioni in vista proprio della fusione con l’azienda del Kentucky.
Il ribasso della guidance arriva in seguito alla decisione di accantonare 50 milioni di euro per far fronte ai costi aggiuntivi emersi dal “Contratto Westernlink”. I problemi relativi alla funzionalità del cavo di collegamento sottomarino tra Scozia e Galles, denominato appunto WesternLink, richiederebbero infatti una spesa aggiuntiva pari a 50 milioni. Da tenere in considerazione che, in sede di approvazione dei risultati del primo trimestre, Prysmian aveva già messo da parte 20 milioni di euro, una cifra già inclusa nella guidance precedente.
Tornando alle nuove stime sull’Ebitda, degli 860-910 previsti, 680-720 (da 730-770 milioni) sono riferiti al solo perimetro Prysmian, mentre 175-190 riguardano General Cable, con sinergie di costo stimate per 5-10 milioni. Considerando che il perimetro General Cable sarà incorporato solo per sette mesi, l’Ebitda adjusted 2018 consolidato di Prysmian è atteso ora tra 787 e 841 milioni.
(Ultimo aggiornamento ore 14.16)