Doveva essere una tornata elettorale secondaria, una di quelle che, data l’assenza dei grandi centri, poteva passare in “cavalleria” in virtù di appuntamenti politici ben più importanti. E invece i ballottaggi delle elezioni amministrative di domenica 24 giugno si sono trasformati nell’ennesima sfida elettorale senza esclusione di colpi tra i principali partiti al potere.
Con la nascita del nuovo governo Lega – M5S e i numerosi dossier sul tavolo del nuovo esecutivo guidato dal Premier Giuseppe Conte, il secondo turno delle comunali 2018 è diventato un banco di prova utile per saggiare gli umori dell’elettorato in un contesto politico colmo di stravolgimenti. Parallelamente però anche il centrosinistra si gioca parecchio, cercando di resistere ad un trend discendente che sembra difficile da arrestare.
Si voterà in 75 comuni sopra i 15mila abitanti e in 14 comuni capoluogo di Provincia. Scopo principale del Movimento 5 Stelle, ma anche del centrosinistra, sarà quello di arginare l’ascesa del centrodestra che dopo il primo turno dello scorso 10 giugno punta a fare l’en plein trainata dall’exploit della Lega.
BALLOTTAGGIO 24 GIUGNO: I COMUNI CHIAVE
L’attenzione si concentra sull’ormai ex rossa Toscana dove “in ballo” ci sono Pisa, Siena e Massa. È proprio qui che il Pd si giocherà il tutto per tutto cercando di non perdere tre città simbolo dopo aver ceduto 9 dei 16 comuni in cui governava. All’ombra della torre pendente, il Carroccio ha sfiorato il 25% al primo turno portando il candidato del centrodestra, Michele Conti, al 33,36%. Andrea Serfogli, candidato candidato di Pd e civica (32,25% al primo turno) proverà a rimontare, contando anche sull’alleanza con due liste civiche. Decisivi potrebbero essere in questo caso i voti che il 10 giugno sono andati al pentastellato Gabriele Amore (9,90%), che pur senza aver fatto un vero e proprio endorsement ha fatto capire di «preferire forze politiche alternative al Pd».
Nella sfida tra centrodestra e centrosinistra, emblematico è il caso del Comune di Cinisello Balsamo, storica roccaforte rossa che potrebbe passare di mano dopo decenni di assoluto dominio della sinistra. Domenica 24 giugno la sfida all’ultimo voto sarà tra la sindaca uscente del centrosinistra, Siria Trezzi (41,04% il 10 giugno) e il candidato del centrodestra Giacomo Ghilardi (45,94%).
Ma se a contendersi molti territori chiave sono le due fazioni “tradizionali”, anche il Movimento 5 Stelle è chiamato a giocarsi il tutto per tutto. Dopo il 32,7% conquistato il 4 marzo, il primo turno ha nettamente deluso le aspettative. Due settimane fa i pentastellati non sono riusciti a spuntarla in nessuna delle città chiamate al voto, perdendo anche il III e l’VIII municipio di Roma. 7 i ballottaggi raggiunti, di cui solo tre nelle città capoluogo: Terni, dove se la vedrà col centrodestra, Avellino, città di Luigi Di Maio, e Ragusa, ex feudo grillino. A queste si aggiungono Assemini (Cagliari), Acireale (Catania), Pomezia (Roma) e Imola (Bologna).
Sarà in questi territori che il M5S cercherà di limitare i danni, incrementando il numero delle città governate fino ad oggi (44). La speranza è quella di riuscire a confermare il trend del 2017, quando al ballottaggio riuscirono ad accaparrarsi 8 comuni su 10.
Da segnalare infine, il caso di Imperia dove si preannuncia uno scontro interessante tra Claudio Scajola, ex Forza Italia, che si è presentato con una lista civica e sfiderà il candidato del centrodestra unito, l’architetto Luca Lanteri, suo ex delfino.
BALLOTTAGGIO 24 GIUGNO: QUANDO E DOVE SI VOTA
Sono 2 milioni e 793mila i cittadini chiamati al voto per il ballottaggio di queste elezioni amministrative. Si voterà in un solo giorno e le urne rimarranno aperte dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Lo spoglio comincerà subito dopo la chiusura dei seggi.
75 comuni con più di 15mila abitanti, tra cui 14 capoluoghi di provincia. In 29 città su 75 è in vantaggio il centrodestra, in 20 il centrosinistra. Tenendo in considerazione solo i capoluoghi invece il centrodestra arriva a quota 9 (Sondrio, Teramo, Terni, Pisa, Viterbo, Brindisi, Siracusa, Messina) il centrosinistra a 4 (Ancona, Massa, Siena e Avellino), il M5s si ferma a uno (Ragusa). .
Già assegnati 6 capoluoghi: due al centrosinistra (Brescia con Emilio Del Bono e Trapani con Giacolo Tranchidia che ha stravinto con il 70,7%), quattro al centrodestra: Catania, Barletta, Vicenza e Treviso.