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Salvini shock sui rom: “Censimento”. Di Maio si dissocia

Il ministro dell’Interno al vetriolo: “Dobbiamo espellere i rom irregolari: quelli italiani purtroppo dobbiamo tenerceli” – Il capo del M5S: “Se una cosa è incostituzionale non si può fare”

Salvini shock sui rom: “Censimento”. Di Maio si dissocia

“Al ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Roberto Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos”. L’obiettivo è realizzare “una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti sono”, cioè “rifare quello che fu definito ‘il censimento’, per arrivare a un’anagrafe, non a una schedatura”, ed espellere i rom irregolari: “Quelli italiani purtroppo dobbiamo tenerceli”. Questo l’annuncio shock arrivato lunedì dal vicepremier Matteo Salvini che il giorno dopo rincara la dose: “”Censimento” dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è RAZZISMO. Io non mollo e vado dritto! Prima gli italiani e la loro sicurezza”, ha scritto su Twitter il titolare del Viminale.

Le parole del leader leghista hanno innescato immediatamente una polemica con gli alleati di governo. Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha infatti preso le distanze: “Mi fa piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di schedatura degli immigrati, perché se una cosa è incostituzionale non si può fare”, ha detto il ministro del Lavoro.

Salvini ha poi precisato: “Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno. Nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom. Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza. Vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei”.

Nelle file dell’opposizione, a criticare l’iniziativa di Salvini è soprattutto Paolo Gentiloni, che su Twitter scrive: “Ieri i rifugiati, oggi i Rom, domani le pistole per tutti. Quanto è faticoso essere cattivo”.

Il Pd, per bocca del senatore Franco Mirabelli, definisce il dossier del ministro dell’Interno “agghiacciante”, perché evoca iniziative di “pulizia etnica”.

Nicola Fratoianni, di LeU, ricorda a Salvini che “la maggioranza dei Rom sono cittadini comunitari, quindi sarebbe come schedare i francesi presenti nel nostro Paese”.

Nel centrodestra approvano seppur con vari distinguo. “Bene il censimento – dichiara Giorgia Meloni – ma servono piazzole per sosta”.

“Censire non vuol dire marchiare”, precisa dall’europarlamento Elisabetta Gardini, capogruppo di Forza Italia a Bruxelles. Ma proprio dalla capitale belga arriva la bordata del commissario Ue Pierre Moscovici: “Anche se interferire negli affari interni di un Paese, commentare questa o quell’altra dichiarazione scioccante o raggelante, può essere una tentazione a cui è estremamente difficile resistere, resisterò con tutte le forze. Dico che la Commissione Ue eserciterà le sue competenze con le regole di cui dispone. Ci sono regole in materia economica e finanziaria ma anche per quanto riguarda lo stato di diritto. Sono le nostre regole comuni e vanno rispettate da tutti”.

(Ultimo aggiornamento ore 14.40)

 

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