Dopo nove giorni in mare toccano finalmente terra i 629 migranti che da sabato scorso erano a bordo della nave Aquarius. Lo fanno all’alba di domenica mattina, al porto di Valencia, in Spagna. Il primo gruppo di loro, 274 persone, è entrato nel porto iberico a bordo di nave Dattilo della Guardia Costiera italiana, poi è entrata la nave Aquarius che ha a bordo 106 persone, mentre per ultima ha fatto ingresso Nave Orione della Marina militare italiana con ulteriori 249 migranti. Al molo 1 del porto di Valencia sono stati allestiti due grandi tendoni della Croce Rossa dove verrà effettuato il primo screening sanitario per i migranti: chi è in condizioni precarie di salute, le donne incinte e i bambini, verranno portati in ospedale mentre tutti gli altri saranno indirizzati nei diversi centri di accoglienza disposti dalla Generalitat valenciana in tutta la regione. Le autorità spagnole hanno infatti approntato un dispositivo di 2.300 persone. A spiegarlo è stato il vice direttore per le emergenze della Generalitat Valenciana, Jorge Suarez: “Tenendo conto di quanto è durata la traversata, hanno sofferto molto e denunciano uno stato di affaticamento”, ha detto Suarez.
Quanto alla successiva destinazione dei migranti, il governo spagnolo ha annunciato che la Francia accoglierà alcuni migranti della nave Aquarius, dopo l’esame della loro situazione in Spagna. Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha inviato un telegramma di ringraziamento al presidente francese, Emmanuel Macron. Questo è “il quadro di cooperazione” con cui l’Europa deve rispondere “in uno spirito di solidarietà europea con il contenuto vero e proprio”, ha detto Sanchez. I servizi di soccorso di Madrid hanno fatto sapere che negli ultimi due giorni hanno prestato aiuto a 933 persone e recuperato quattro deceduti da dozzine di scafi partiti dalle coste africane nel Mediterraneo.
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Si risolve dunque un’odissea durata appunto nove giorni, con tanto di scontro politico e crisi diplomatica – poi ricucita – tra vari Paesi europei intervenuti sulla questione, in particolare Italia, Malta e Francia. Anche se ieri è continuato il botta e risposta tra Salvini e la ong Lifetime: il ministro dell’Interno Matteo Salvini continua infatti ad alzare il tiro contro i battelli delle Ong. Che d’ora in poi, ribadisce su Facebook, “dovranno cercarsi altri porti (non italiani) dove dirigersi”, proprio come la Aquarius perché, spiega il leader leghista, “l’Italia non vuole più essere complice del business dell’immigrazione clandestina”. “Buona giornata amici”, si apre così il post del vicepremier. “Mentre la nave della Ong Aquarius naviga verso la Spagna (arrivo previsto domani mattina) altre due navi di Ong con bandiera dell’Olanda (Lifeline e Seefuchs) sono arrivate al largo delle coste della Libia, in attesa del loro carico di esseri umani abbandonati dagli scafisti”.
Ma sull’emergenza migranti interviene con ben altri toni il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che, in un’intervista al Corriere della Sera, rilancia l’idea riproposta proprio ieri su FIRSTonline da uno dei suoi predecessori alla Farnesina, Franco Frattini, e cioè “Aprire hotspot europei nei Paesi di transito”. Il ministro degli Esteri, dopo aver allontanato le suggestioni salviniane per l’asse Italia-Germania-Austria e convergenze con il gruppo euroscettico di Visegrad, propone anche di tassare le multinazionali di Internet per finanziare un robusto piano di investimenti in Africa.