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Stadio della Roma, 9 arresti: ci sono Parnasi e Lanzalone

I carabinieri hanno arrestato nove persone nell’ambito dell’indagine sullo Stadio di Tor di Valle. L’accusa: associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pa. Ai domiciliari il presidente Acea, titolo giù in Borsa. Sistema Raggi sotto tiro – Di Maio: “Lanzalone si deve dimettere”

Stadio della Roma, 9 arresti: ci sono Parnasi e Lanzalone

Terremoto a Roma. I carabinieri hanno arrestato nove persone nell’ambito di un’indagine, coordinata dal Procuratore aggiunto Paolo Ielo, su un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione nell’ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma  Tor di Valle.

Nove le persone sottoposte a misura cautelare, di cui sei in carcere e tre ai domiciliari. Tra gli arrestati ci sono l’imprenditore Luca Parnasi, numero uno di Eurnova, la società che sta realizzando il progetto dello Stadio, e cinque suoi collaboratori. Agli arresti anche il presidente di Acea Luca Lanzalone, che ha seguito il dossier sulla struttura nel gennaio-febbraio 2017 in veste di consulente per la giunta 5 Stelle, il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi di Forza Italia, l’ex assessore regionale alle Politiche del Territorio Pier Michele Civita (Pd).

27 gli indagati, tra loro anche il capogruppo M5S in Campidoglio Paolo Ferrara. Nei primi mesi del 2017 Ferrara aveva partecipato ai negoziati con il gruppo Parnasi per la modifica della prima stesura del progetto sulla struttura che dovrebbe sorgere a Tor di Valle.

Estranea ai fatti l’AS Roma: Il club ha spiegato il procuratore aggiunto Paolo Ielo “non c’entra nulla con l’inchiesta”. “La Roma non fatto nulla di male, siamo stati trasparenti: non vedo perchè il progetto stadio si debba fermare, tutti lo vogliono e si deve andare avanti. Risolveremo tutto”, ha detto il presidente della Roma James Pallotta.

Proprio ieri, 12 giugno, la sindaca Virginia Raggi, avvertiva che “lo stadio di Tor di Valle si avvicina”. “Sono arrivate 31 osservazioni al progetto (lunedì a mezzanotte scadeva il tempo per presentare le osservazioni sulla variante al Piano regolatore) e gia da martedì ci siamo messi al lavoro per rispondere nel merito. Non perdiamo tempo”, ha spiegato la prima cittadina.

Oggi Raggi corre ai ripari: Chi ha sbagliato pagherà noi siamo dalla parte della legalità. Aspettiamo di leggere le carte. Al momento non esprimiamo alcun giudizio. Se è tutto regolare, spero che progetto stadio possa andare avanti”. Ma, al di là delle parole del sindaco, il sistema Raggi e la giunta grillina di Roma finiscono sotto tiro.

Ma sulla prosecuzione del progetto c’è più di un dubbio. Ricordiamo che  A metà luglio sarebbe prevista la delibera col progetto variato da inviare alla Regione Lazio per l’ok definitivo, ma lo scandalo scoppiato oggi potrebbe rimettere tutto in discussione. Ma ora arresti e indagini potrebbero imporre lo stop al progetto.

AGGIORNAMENTO

Luca Lanzalone, coinvolto nell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma “è ancora presidente di Acea: si deve dimettere, è impensabile che una persona agli arresti domiciliari sia presidente di Acea”. Lo ha detto il vicepremier e ministro del Lavoro e Sviluppo economico, Luigi Di Maio, a Rtl, aggiungendo: “Mi aspetto nelle prossime ore questo gesto. Era una persona preparata e avevamo deciso di affidargli la presidenza di Acea. Quello che è successo in questi giorni mi addolora, ma da noi chi sbaglia paga”.

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