Con un “euro solido come la roccia”, Piazza Affari decolla e chiude una seduta euforica: +3,42%, oltre quota 22 mila punti (22.086). Tutte le blue chip risultano in rialzo, ma sono le banche a fare la parte del leone, razie a uno spread in calo a 236.00 punti base (-9,68%) e il rendimento del decennale a 2,86%. Oggi Milano è nettamente regina d’Europa, con gli investitori rinfrancati dall’intervista del ministro dell’economia Giovanni Tria, su euro e stabilità dei conti, al Corriere, ma anche dalle parole del nuovo presidente della Consob Mario Nava, secondo il quale il rispetto dell’indipendenza della commissione e il rispetto dei delicati meccanismi di mercato da parte di tutti gli operatori e “di tutti i decisori politici è essenziale per la stabilità e la prosperità economica del Paese”. E contro ogni tentazione sovranista chiosa: “sono il presidente dell’Autorità responsabile del risparmio degli italiani e il risparmio è espresso in euro; non nutro alcun dubbio che l’euro sia solido come una roccia”.
Nel giorno dei primi risultati delle amministrative, da cui sembra emergere una Lega in rialzo e un M5s leggermente ridimensionato, la fiducia si riaffaccia sull’Italia, dopo un’ottava da dimenticare. L’inizio è buono, ma la settimana sarà campale per le riunioni delle banche centrali. Si comincia domani con la Fed, che mercoledì potrebbe annunciare il secondo rialzo del costo del denaro di quest’anno, ma anche fornire spunti sulle mosse future; si prosegue giovedì con la Bce, a Riga, dove potrebbe prendere il via la discussione sulla fine del Quantitative easing; si chiude venerdì con la Banca centrale giapponese, dalla quale non si attendono novità. Positivi anche gli altri listini europei, trascinati dalla corsa meneghina: Francoforte +0,73%; Parigi +0,43%; Madrid +1,47%; Londra +0,85%; Zurigo +1,3%.
Wall Street, dopo un’apertura senza slancio, si muove con cautela, a poche ore dallo storico summit di Singapore, tra il presidente americano Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong Un. Secondo la Casa Bianca, le discussioni procedono più rapidamente del previsto ma la pressione su Pyongynang resterà fino a quando non sarà compiuta una denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile. Sul fronte valutario soffre il dollaro canadese, dopo lo strappo del G7, sabato scorso, con Trump che ha ‘tolto’ la sua firma dal comunicato congiunto delle sette più grandi economie al mondo. Il dollaro americano surclassa il vicino dello 0,6%, ma cede nei confronti dell’euro. La moneta unica si apprezza dello 0,25% circa, portando il cambio oltre 1,1,8.
Poco mosse le materie prime: il petrolio, Brent, cede lo 0,08%, 76,4 dollari al barile; l’oro è a 1301,31 dollari l’oncia (+0,15%). Tornando in Piazza Affari, la classifica dei migliori titoli di oggi vede in testa Intesa +6,64%; seguono Unicredit, + 6,19%; Banco Bpm +6,15%; Ubi +5,4%; Mediobanca +4,88%. Ottime le performance anche nella parte bassa del listino. Fra i peggiori Brembo, +0,24%; Tenaris +0,67%; Recordati +0,68%; Fiat +0,86%; Saipem +1,32%.