Democrazia diretta, famiglia e una “lady di ferro” per rassicurare la Nato e i militari. Nell’identikit dei nuovi ministri entrati nel Governo Conte, sicuramente un nome non di secondo piano è quello di Riccardo Fraccaro, 37 anni, fedelissimo di Luigi Di Maio e neo ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta. I suoi compiti saranno inizialmente due: spingere per l’abolizione definiva dei vitalizi ai parlamentari (già aboliti per chi è stato eletto dal 2012 in poi, ma diritto acquisito per i parlamentari delle legislature precedenti) e realizzare l’utopia del cittadino protagonista che bypassa le istituzioni e decide da sé. Ovvero, in concreto: eliminare il quorum oggi esistente per il referendum abrogativo. Per riuscirci dovrà modificare la Costituzione che all’articolo 75 prevede che, affinché il referendum sia valido, deve recarsi a votare la maggioranza degli aventi diritto. Il 50% più uno, in pratica.
Lorenzo Fontana, invece- 38 anni, laurea in Scienze Politiche, numero due della Lega – assume l’incarico di ministro senza portafoglio per Famiglia e Disabilità. La sua mission al governo sarà quella di interrompere il calo demografico e convincere le famiglie italiane a fare più figli.
Al ministero della Difesa sale Elisabetta Trenta, 51 anni, professoressa alla Link University, la stessa dove Paolo Savona ha presentato il suo Piano B anti-euro e che è considerata il think-tank di formazione grillina. Lei, Elisabetta Trenta è sposata a un capitano dell’esercito ed è anche vice-direttore del master in Intelligence e Sicurezza dell’università di cui è presidente l’ex Dc Enzo Scotti. La neo-ministra è stata chiamata per l’attività svolta in Iraq (political advisor del ministero Esteri nel 2005-2006), in Libano e in Libia. Dal maggio 2016 ha collaborato con il Centro militare di Studi strategici (Cemiss) in materia di relazioni internazionali, sicurezza e difesa. Su di lei, sostiene La Repubblica, aleggia però l’ombra del conflitto di interessi in quanto suo marito si occupa di acquisti per conto della Difesa.
Da segnalare ancora Danilo Toninelli, sposato e con due figli, laureato in Giurisprudenza e legatissimo a Luigi Di Maio. E’ stato l’alfiere delle battaglie grilline contro le riforme costituzionali del governo Renzi e a lui viene affidato il delicato dicastero delle Infrastrutture. A lui e non all’ambientalista Mauro Coltorti che è stato in corsa per l’incarico. Più facile, infatti, per Di Maio gestire tramite lui il delicato capitolo della Tav e del Tap, l’alta velocità in Val di Susa e il gasdotto che approda in Puglia dall’Azerbaijan, in caso di tensioni e conflitti con la Lega.
L’Istruzione è stata affidata a Marco Bussetti, 57 anni, tecnico di area leghista, dirigente dell’Ufficio provinciale scolastico di Milano. Ai Beni culturali va Alberto Bonisoli, anche lui 57 anni e in capo alla Lega, tecnico ed esperto dei settori innovativi, dirige il Napa, l’Accademia di Belle Arti di Milano, concorrente diretto della prestigiosa Accademia di Brera, statale. All‘Ambiente arriva, come era nelle aspettative, un altro tecnico: Sergio Costa, 59 anni, generale dei Carabinieri e figura di spicco nell’inchiesta sulla Terra dei Fuochi. Il suo nome è stato indicato sin dall’Inizio dal Movimento Cinque Stelle. Infine da segnalare un altro ministro in quota Lega: Gian Marco Centinaio va a dirigere il dicastero delle Politiche Agricole (ricordate le quote latte?). Ex vicesindaco di Pavia, vicino al leader Matteo Salvini, ha operato in passato come direttore commerciale di un tour operator.