Nuova tappa, a Roma, del premio di Intesa Sanpaolo con la collaborazione di Fondazione Bellisario, che vuole valorizzare le capacità e il merito femminile e premiare le imprese che lo sostengono. Sono 110 le aziende finaliste della seconda edizione, scelte in tutta Italia tra le 460 che si sono autocandidate. Tutte riceveranno un riconoscimento, nel corso di tre incontri a Milano, Roma e Vicenza, durante i quali saranno condivise le esperienze più virtuose. Al termine del percorso le due imprese vincitrici, una piccola e una media, saranno proclamate il prossimo 15 giugno, durante la XXX edizione del Premio Marisa Bellisario “Donne ad alta quota”.
Intanto però tutte le imprese selezionate saranno coinvolte in tre eventi ” di avvicinamento” al Premio. Dopo un primo incontro a Milano e un altro pià avanti in giugno a Vicenza, si svolge oggi, lunedì 14 maggio, a Roma un meeting a cui partecipano 28 aziende, provenienti, oltre che dal Lazio da Toscana, Umbria, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, e anche Lombardia. Sono state accolte da Marcello Di Martino, Direttore Commerciale Imprese Lazio, Sardegna e Sicilia Intesa Sanpaolo, e dall’on. Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, insieme a Monica Mercanti, Responsabile Ufficio Pianificazione Commerciale Intesa Sanpaolo. A seguire una tavola rotonda, moderata da Di Martino, durante la quale tre imprenditori – Maria Gabriella Colucci, Amministratore Delegato Arterra Bioscience, di Napoli; Stefania Caparrini, Amministratore Unico Le Antiche Mura, di Empoli (Firenze); Mariana Confessore, responsabile Risorse Umane P.A. Advice, di Napoli – hanno condiviso le soluzioni e le buone pratiche promosse in azienda per dare
maggiore spazio e valore al lavoro femminile.
Il premio “Women Value Company 2018 – Intesa Sanpaolo” si rivolge alle piccole e medie imprese pubbliche e private (secondo i criteri della Raccomandazione della Commissione Europea 2003 361/CE), a prevalente capitale italiano e non appartenenti a gruppi, che abbiano registrato buone performance economico-finanziarie e che si siano distinte nell’applicazione di politiche di valorizzazione del lavoro femminile e di gestione della gender diversity: servizi di conciliazione famiglia/lavoro; iniziative volte a garantire ai dipendenti, uomini e donne, una serena gestione del loro tempo in azienda (benefit, voucher, asili nido interni e altro); politiche flessibili di organizzazione del lavoro; politiche retributive di merito non discriminatorie; piani di sviluppo e valorizzazione delle competenze e carriere femminili, con ampia presenza di donne in posizioni manageriali o apicali.