La Borsa di Milano chiude in frazionale rialzo e lo spread scende: si allentano le tensioni sull’Italia, mentre Di Maio e Salvini cercano di rassicurare il Paese guardando a un governo “razionale e ragionevole”, che non punti a forzare il rapporto deficit/Pil e non sia contro l’Europa. Il presidente della Bce, Mario Draghi da Firenze però avverte: ‘Le riforme strutturali a livello nazionale restano una priorità”.
Piazza Affari guadagna lo 0,52%, riportandosi a 24.159 punti. Una serie di trimestrali migliori delle attese, anche sul fronte bancario, spingono in alto il listino principale: Ubi +1,9%; Bper +1,95%. Fuori dal Ftse Mib, vola Monte dei Paschi, +17,65%, (3,2 euro per azione) dopo il ritorno all’utile nel primo trimestre dell’anno.
La miglior blue chip della seduta anche oggi è Prysmian, +3,12%, che nei giorni scorsi ha svelato i suoi conti con ricavi in aumento. Bene Cnh +1,99% e Saipem +2,41%. I maggiori ribassi della seduta sono per Azimut, -2,95%. Giù Buzzi -1,95%; Pirelli -0,71%; Brembo -0,41%; Campari -0,24%. Nel segmento Star è solida la performance di Falck Renewables, +9,28%, dopo un aumento dei ricavi per il primo trimestre a 92,1 milioni di euro (+18,9%) a fronte di un aumento del 21% dell’ebitda a 77,5 milioni.
Sul secondario tornano gli acquisti sulla carta italiana, in una giornata d’aste in cui sui vari mercati si è assistito al ritorno di un certo appetito al rischio. Il rendimento del decennale scende all‘1,89% e lo spread con il Bund arretra a 132.30 punti base, -3,92%.
Poco mosse le altre Piazze europee. Chiudono in modesto calo Francoforte -0,17% e Parigi -0,07%; caute ma positive Londra +0,31% e Madrid +0,26%.
Anche l’andamento di Wall Street sembra improntato alla prudenza. Al momento Dow e S&P 500 sono in frazionale crescita, mentre il Nasdaq è scivolato in rosso. Gli indici potrebbero comunque archiviare una settimana in rialzo di oltre il 2%, la prima positiva dopo due di fila in calo per il Dow Jones Industrial Average e per l’S&P 500. Per quest’ultimo potrebbe essere la settimana migliore da due mesi grazie al traino dei titoli energetici, condizionati dalla decisione, annunciata martedì scorso dal presidente americano, del ritiro degli Usa dall’accordo sul nucleare iraniano
Oggi, in attesa che Donald Trump tenga un discorso sul prezzo dei farmaci, viaggiano ben intonati i titoli per salute e dintorni. L’inquilino della Casa Bianca incontra in giornata anche i capi di dieci case automobilistiche, compresa Fca (+1,3% a Milano; +0,56% a New York) per discutere degli standard di efficenza energetica e delle cause in California e in altri importanti stati.
Il petrolio è lievemente negativo, ma vola sempre alto. Brent 77,33 dollari al barile. Poco mosso l’oro, 35,56 euro al grammo. Euro ancora in lieve recupero sul dollaro a 1,193. Nel suo intervento a Palazzo Vecchio, durante lo State of the Unione, Draghi sottolinea: “Tre quarti dei cittadini dell’Eurozona ora sono a favore della moneta unica” e “si aspettano che l’euro dia la stabilità e la prosperità promesse”, perciò “è nostro dovere, come autorità, ricambiare la loro fiducia”. E conclude: “Abbiamo bisogno di un ulteriore strumento di bilancio per mantenere la convergenza (fra i Paesi, ndr) durante grandi shock, senza dover aggravare i compiti della politica monetaria”.