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Giro: anche a Caltagirone fa centro il super favorito

Dopo Dumoulin e il bis di Viviani è l’olandese Tim Wellens a non deludere le previsioni dei bookmakers – Dennis mantiene la maglia rosa – Aru e Froome perdono 6” e 17” dai migliori

Giro: anche a Caltagirone fa centro il super favorito

Non si ricorda Giro che nelle prime quattro tappe a vincerle sia stato il favorito alla partenza come è fin qui accaduto nell’edizione n.101 della corsa rosa: Tom Dumoulin, iridato della specialità, ha fatto centro nella cronometro di Gerusalemme, Elia Viviani, il più forte sprinter in gara, ha dominato alla grande le due volate di Tel Aviv ed Eilat. Ieri a non tradire i bookmakers è stato l’olandese Tim Wellens che con una volata in verticale sulla rampa finale ha trionfato a Caltagirone, al termine di una frazione, la prima in terra italiana dopo il trittico israeliano, nervosa e vallonata, con strade piuttosto strette e pericolose. Wellens è al suo secondo successo al Giro dopo quello di Roccaraso nel 2016.

Quest’anno, olandese tra i più in forma, ha già vinto la Freccia del Brabante e la Ruta del Sol. A Caltagirone Wellens ha preceduto il canadese Michael Woods ed Enrico Battaglin, che per primo ha attaccato sul muro finale cedendo solo negli ultimi 50 metri. Con lo stesso tempo dei primi tre sono arrivati nell’ordine anche Simon Yates e Davide Formolo.

Mantiene la maglia rosa Rohan Dennis, che è stato bravo nella bagarre conclusiva a non perdere le ruote del gruppetto di Tom Dumoulin, Thibaut Pinot e Domenico Pozzovivo. Con loro non c’erano due pesci grossi del Giro che fin qui hanno un po’ deluso, Froome e Aru, entrambi attardati in seguito a una caduta di Zeits in una delle tante strettoie del percorso a 7 km dall’arrivo. Il gruppo si è spezzato e non sono stati più capaci di riagganciare il drappello di Dennis e Dumoulin.

Aru ha perso 6”, peggio è andata a Froome arrivato con 17” di ritardo dalla maglia rosa assieme al colombiano Miguel Angel Lopez. Ora Aru è slittato a 57” da Dennis, che per il terzo giorno guida la classifica sempre con un 1” di vantaggio su Dumoulin e 17” sul terzo che è Yates, il giovane inglese che ha tutta l’aria di voler fare un bel Giro. Froome è 20esimo nella generale a 55” dalla maglia rosa.

Ma il britannico, anche se ha perso terreno dalla vetta, è apparso rinfrancato nel dopo corsa: “Ogni giorno che passa mi sento meglio. Strade brutte, temevo nuove cadute. È andata bene così. Aspetto l’Etna”. L’ascesa al vulcano, primo vero test per i favoriti del Giro, che avverrà domani dopo la tappa di oggi, da Agrigento a Santa Ninfa nella valle del Belice, 153 km con tre Gpm e uno strappo finale con pendenze al 12%.

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