Snam ha chiuso il primo trimestre del 2018 con ricavi pari a 616 milioni di euro, (+2,5%), leggermente sotto ile stime degli analisti.
L’Ebitda è salito deell’1,6% a 522 milioni di euro, in linea con il consensus, invariato a 355 milioni l’ebit.
Rimane stabile rispetto al primo trimestre del 2017 anche l’utile netto, pari a 254 milioni di euro, poco sotto le stime.
Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo del 2018 di Snam si è assestato a 11,44 miliardi, in crescita del 7% rispetto alla stessa data del 2017 (anche a seguito del pagamento dell’acconto sul dividendo 2017 pari a 294 milioni) ma in calo da 11,55 miliardi di fine 2017.
Gli investimenti del 1° trimestre del 2018 sono ammontati a 156 milioni, in ribasso del 14,8% su base annua e inferiori del 6,3% alle stime dei broker.
Sotto il profilo operativo, la domanda di gas naturale si è attestata nel periodo a 26,05 miliardi di metri cubi (+1,3% rispetto al primo trimestre 2017, grazie anche alla continua ripresa della produzione industriale) mentre il gas immesso nella rete di trasporto è stato pari 18,76 miliardi di metri cubi (-1,1% rispetto al primo trimestre 2017, a seguito delle maggiori erogazioni dagli stoccaggi).
“I positivi risultati ottenuti nel primo trimestre sono in linea con gli obiettivi del piano e confermano il nostro impegno a garantire agli azionisti ritorni in crescita e sostenibili”. Questo quanto affermato dall’amministratore delgato di Snam, Marco Alverà.
“L’incremento dei ricavi – ha spiegato il manager – riflette l’aumento di valore delle nostre attività. Particolarmente significativa è stata la generazione di cassa, che ci ha permesso di ridurre l’indebitamento finanziario netto di 110 milioni di euro nonostante il pagamento dell’acconto del dividendo e la continua attività di share buy back. Abbiamo proseguito la nostra attività di investimento in tutta Italia ed esteso la nostra presenza nelle aree strategiche per lo sviluppo dei flussi di gas naturale con l’aggiudicazione al nostro consorzio della gara per la privatizzazione dell’operatore greco delle infrastrutture gas Desfa”.