La crescita economica rallenta, ma la Borsa accelera e apre la settimana in rialzo. Piazza Affari segna +0,86%, 24.544 punti, valore massimo dal 3 ottobre 2008; regina del listino è Ferrari +3,73%, che tocca un nuovo record storico a 118,05 euro ad azione.
Positive anche le altre piazze continentali: Francoforte, +1%; Madrid +0,41%; Parigi +0,28%. Precipita Air France (-9,83%), dopo l’addio dell’amministratore delegato Jean Marc Janaillac a seguito della bocciatura dell’accordo salariale di venerdì scorso. Londra è chiusa per festività, mentre Wall Street viaggia ben intonata, sostenuta dai titoli tecnologici (con nuovi record di Apple) e dal rally del petrolio. Il Wti supera la soglia dei 70 dollari per la prima volta da novembre 2014. Le tensioni politiche fra Usa e Iran sul rinnovo dell’accordo per il nucleare mettono le ali anche al Brent, che si apprezza dell‘1,6%, portandosi a 76,07 dollari al barile. Poco mosso l’oro.
L’euro conferma la fase di debolezza sul dollaro e scende dello 0,3% con il cross intorno a 1,192.
Positivo l’obbligazionario italiano, nonostante lo stallo politico e il rischio di nuove elezioni a luglio. Il rendimento del decennale scende a 1,76% e lo spread con il Bund viaggia in ritirata dello 0,65% a 122.40 punti base.
Sul fronte macroeconomico deludono i dati sugli ordini di fabbrica in Germania, scesi a marzo dello 0,9% sul mese precedente contro stime di +0,5%; su base annua il confronto è +3,1% contro il +5% atteso. Cresce contestualmente il timore di un rallentamento dell’attività economica in Europa. Nella sua nota mensile di aprile sull’economia, l’Istat scrive che nel Belpaese “si rafforzano i segnali di rallentamento delineando uno scenario di minore intensità della crescita”, con la fiducia di imprese e famiglie caratterizzata da una generale tendenza al peggioramento.
Le trimestrali viste finora, come qualla di Ferrari, danno però una bella spinta agli acquisti in Borsa, mentre altre importanti ne verranno nel corso della settimana. In rialzo i titoli petroliferi, spinti dal rally dell’oro nero. Il più gettonato è Tenaris +2,2%. Ancora in spolvero Stm, +3,48%, in linea con il settore e al traino della cliente Apple. Fra le cinque big migliori figurano inoltre Exor +2,29% e Azimut +1,96%.
A passo di gambero Moncler, -1,18%, dopo il taglio alle raccomandazioni di alcuni analisti. Leonardo perde lo 0,7%, In lieve ribasso anche Poste -0,47%; Bper -0,32%; Ferragamo -0,12%. Nel settore del credito salgono Unicredit (+0,82%) e Banco Bpm (+0,21%), che diffonderanno la trimestrale tra due giorni.
Guadagna quasi un punto percentuale Telecom, +0,96%, che è “buy” per Deutsche Bank. Oggi si è tenuto il primo cda dopo l’assemblea del 4 maggio e di conseguenza il primo faccia a faccia tra i membri nominati dal fondo Elliott e quelli indicati dalla francese Vivendi.