Adesso è davvero finita. Lo era anche dopo la vittoria della Juventus col Bologna e probabilmente già dopo la sconfitta del Napoli per 3-0 a Firenze: ora, dopo il pareggio casalingo dei partenopei contro il Torino (2-2 il risultato finale, con gol di Mertens e Hamsik per i padroni di casa e di Baselli e De Silvestri per i granata), manca davvero solo la matematica. Per una questione più formale che altro: gli azzurri sono ora a -6 dalla Juventus, con due partite da giocare che quindi potrebbero – virtualmente – al massimo consentire a Sarri di agganciare la capolista. Ci sarebbe poi da vedere gli scontri diretti, che sono in perfetta parità, e infine la differenza reti, che al momento dice comodamente Juve, anche se, appunto formalmente (ma davvero solo formalmente perchè, nella diffrenza reti, la Juve ha 16 gol di vantaggio sul Napoli…), non è dato sapere come finiranno e con quali punteggi le ultime due giornate di campionato.
Napoli dunque che molla dopo aver clamorosamente riaperto il campionato nella notte dello Stadium, con una vittoria meritata che aveva riportato Hamsik e compagni a un solo punto dai bianconeri. Poi la discussa e decisiva vittoria di Allegri a San Siro, e da lì il buio: la Juventus è così, possiamo ormai dirlo senza il timore di sbagliare, campione d’Italia per la settima volta consecutiva, un record assoluto, e con questo campionato forse si chiudono entrambi i cicli. Quello vincente (in Italia ma non ancora in Europa) di Massimiliano Allegri a Torino, e quello di Maurizio Sarri sulla panchina del Napoli: l’allenatore toscano chiude senza titoli ma con un grandissimo lavoro sul profilo del gioco e della crescita della squadra. Un lavoro che verrà ricordato e riconosciuto dai tifosi, che fino all’ultimo spereranno in una riconferma del tecnico orientato però a seguire le sirene straniere. Per Sarri infatti si parla insistentemente del Chelsea ma anche del Monaco, mentre al suo posto potrebbe arrivare uno tra Antonio Conte, Marco Giampaolo e Unai Emery.