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Auto: produttività da record con le fabbriche intelligenti

Secondo l’ultimo report di Capgemini, quasi la metà delle aziende del comparto auto ha investito oltre 250 milioni di dollari in fabbriche intelligenti, più di ogni altro settore, con l’obiettivo di alzare in modo vertiginoso la produttività: 160 miliardi di dollari in 5 anni

Auto: produttività da record con le fabbriche intelligenti

Il settore dell’automotive potrebbe raggiungere nuovi record nei prossimi cinque anni. Lo afferma Capgemini nel report del Digital Transformation Institute pubblicato il 3 maggio.

In base ai dati, l’industria automobilistica potrebbe infatti registrare un aumento della produttività annuale pari a 160 miliardi di dollari entro il 2023 investendo sulle cosiddette “smart factory”, le fabbriche intelligenti.

Nello studio, dal titoloAutomotive Smart Factories: How Auto Manufacturers can Benefit from the Digital Industrial Revolution” si afferma che entro il prossimo lustro dall’implementazione di una fabbrica completamente intelligente, i primi 10 produttori di auto, singolarmente, potrebbero realizzare  a livello mondiale ulteriori 4,6 miliardi di dollari o una crescita del 50% dei profitti operativi annui. “Entro il 2023, la crescita media della produttività delle smart factory nel settore automotive sarà pari al 7% e i costruttori potranno raggiungere il pareggio di bilancio entro un anno dall’esecuzione del pieno potenziale delle stesse”, si legge nella nota di Capgemini.

Scendendo nel dettaglio, i produttori di auto stimano che entro la fine del 2022, il 24% delle loro fabbriche diventerà “intelligente”. La metà delle aziende dell’industria automotive (46%) ha infatti già avviato iniziative in ambito smart factory, una percentuale superata solo dal settore manifatturiero (67%) e da quello aerospaziale (63%). Non solo, secondo il rapporto del DTI, il settore automotive vanta la percentuale più alta (49%) di aziende che hanno investito oltre 250 milioni di dollari in fabbriche intelligenti.

In questo contesto occorre sottolineare però che il 42% dei produttori di auto ritiene di non essere sulla buona strada nella realizzazione del pieno potenziale delle smart factory e sta avendo difficoltà a livello tecnologico. “Si tratta della percentuale più elevata tra tutti i settori considerati”, sottolinea la società.

Andando avanti coi dati, mentre quasi la metà (46%) dei produttori di apparecchiature originali (original equipment manufacturer – OEM) ha dato vita a iniziative di successo sulle smart factory, meno di un terzo dei fornitori del settore auto (32%) dichiara di aver ottenuto buoni risultati. Lo studio sottolinea come gli OEM “siano all’avanguardia, ma possono fare di più per supportare i fornitori nel percorso verso le fabbriche intelligenti, ad esempio a livello finanziario o lavorando a stretto contatto con i fornitori sul fronte dell’innovazione tramite startup e accademie”.

«La maturità digitale è la chiave per esprimere il pieno potenziale delle iniziative in ambito smart factory», ha dichiarato Domenico Cipollone, vicepresidente esecutivo Automotive di Capgemini Italia. «Il nostro studio dimostra chiaramente che le aziende del comparto dell’auto sono inclini a investire in fabbriche intelligenti e consapevoli dei benefici a lungo termine. Tuttavia, è possibile fare di più per i fornitori automobilistici attraverso l’adozione di un approccio collaborativo con gli OEM, al fine di ottimizzare tali iniziative. I prossimi anni saranno fondamentali, poiché gli OEM miglioreranno la loro maturità digitale, aumentando i benefici per l’azienda».

 

 

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