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Governo: dialogo avviato ma decide il Pd

Fico: “Il mio mandato esplorativo finisce oggi e si conclude con esito positivo” – Il presidente della Camera parla di “dialogo avviato” tra Pd e M5s, ma tutto dipenderà da cosa accadrà nel corso della direzione nazionale del Partito Democratico convocata per il 3 maggio.

Governo: dialogo avviato ma decide il Pd

Bisognerà aspettare fino al 3 maggio per sapere se a due mesi dal voto, l’Italia riuscirà ad avere un nuovo Governo basato sull’asse M5s-Pd. L’ultima parola spetterà ai dem che proprio il 3 maggio hanno indetto una direzione per decidere il da farsi.

Segnali d’apertura sono arrivati anche oggi nel corso delle consultazioni Bis. Speranze che hanno portato il presidente della Camera, Roberto Fico a parlare di “dialogo avviato”.

“Il mandato esplorativo che mi ha affidato il presidente della Repubblica ha avuto un esito positivo, si conclude qui oggi”, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico, al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Aspettiamo – prosegue  Fico – anche la direzione del Pd ma il concetto fondamentale è che il dialogo è stato avviato “.  “Io penso – ha aggiunto – sia importante ragionevole e responsabile restare sui temi e sui programmi che è quello che chiedono i cittadini”.

Il presidente della Camera conferma dunque il clima emerso nel corso della giornata di oggi in seguito alle parole pronunciate dal reggente del Pd, Maurizio Martina e dal leader pentastellato, Luigi di Maio.

Il primo, ha confermato la volontà dei rappresentati democratici di proseguire con le “trattative”, ma non ha nascosto che le difficoltà ancora rimangono, rinviando qualsiasi decisione dopo la direzione nazionale PD che si terrà il 3 maggio. Il secondo ha invece “chiesto uno sforzo al Pd” per avviare la diciottesima legislatura.

Nonostante i messaggi d’apertura, nulla è ancora scontato. La base di entrambi i partiti non sembra essere troppo favorevole all’intesa e non è detto che nel corso della direzione di giovedì prossimo non prevalga la linea del No ispirata da Matteo Renzi.

Matteo Salvini per il momento rimane a guardare, ma non ha intenzione di gettare la spugna: “Quando avranno finito il loro amoreggiamento, se gli andasse male come io penso, io ci sono“, ha affermato il leader della Lega uscendo dal palazzo dei gruppi di Montecitorio.

 

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