Condividi

Il petrolio sale sull’effetto Iran. Oggi Bce e conti Fca

L’approssimarsi di una rottura, anticipata ieri da Macron, tra Usa e Iran spinge all’insù il prezzo del petrolio, mentre l’euro si indebolisce sul dollaro in vista del Direttorio di oggi della Bce – In arrivo anche i conti di Fiat Chrysler e dell’Eni

Il petrolio sale sull’effetto Iran. Oggi Bce e conti Fca

I rendimenti dei titoli del Tesoro americano, una volta infranta la barriera del 3%, continuano a salire (3,035%, ad un passo dai massimi toccati nel 2011) trascinando al rialzo anche i bund tedeschi (0,655%) e i gilt inglesi (1,57%). Ancor più rilevante il nuovo massimo dal 2008 del biennale, a 2,48%. Ma i mercati azionari, a differenza di quanto accaduto a febbraio, sembrano in un grado di sostenere il colpo grazie sia alla spinta dei risultati aziendali che di un quadro geopolitico più disteso. L’ascesa dei rendimenti del T-Bill sostiene il dollaro, salito a 1,217 sull’euro, ai massimi da tre mesi, nel giorno del direttorio della Bce.

UNA TORTA PER LE DUE COREE. CONTI RECORD PER SAMSUNG

Positivi stamane i listini asiatici. L’indice Kospi della Borsa della Corea del Sud si avvia a chiudere in rialzo: Samsung Electronics sale del 2,7% nel giorno della presentazione dei dati record del trimestre.

Oggi si incontrano i rappresentanti delle due Coree, per la prima volta dal 1953 sul suolo della Corea del Sud e celebreranno l’avvenimento tagliando una torta che raffigura la cartina del Paese unito, compresi gli isolotti occupati dal Giappone, il “nemico” comune.

È in rialzo anche la Borsa del Giappone, indice Nikkei +0,5%. Il cambio con lo yen giapponese è poco mosso, a 109,3. In ribasso i listini cinesi. Indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen -1,4%, Hong Kong -0,7%.

CORRE BOEING, 5 MILIARDI DI UTILI IN TRE MESI PER ZUCKENBERG

Dopo un avvio contrastato, Wall Street ha preso coraggio nel corso della seduta, spinta dagli acquisti dei fondi, fino a chiudere in terreno positivo: Dow Jones +0,25%, S&P 500 +0,18%. Nasdaq +0,05%.

A tirare la volata sono stati i conti di alcuni colossi, a partire da Boeing (+4,2% dopo il bilancio e il rialzo delle stime).

Anche la new economy ha fatto la sua parte. Facebook ha presentato i dati del primo trimestre dell’anno, solo parzialmente condizionato dallo scandalo Cambridge Analytica. I risultati sono eccezionali: i ricavi hanno registrato un incremento del 49%, a 11,97 miliardi di dollari. Poco meno della metà delle vendite si è trasformato in utile, pari a 4,99 miliardi di dollari. Gli utenti attivi continuano a crescere in tutto il mondo. Il titolo è salito del 5% stanotte.

PETROLIO A 75 DOLLARI. IN VISTA LA ROTTURA CON L’IRAN

Torna a salire il petrolio. Brent a 74,4 dollari al barile nonostante l’aumento a sorpresa delle scorte Usa. Ma ieri sera Emmanuel Macron, in visita in Usa, ha anticipato che gli Usa intendono procedere nella rottura dell’accordo sul nucleare con l’Iran: oggi Teheran, grazie al ritiro delle pluriennali sanzioni, riesce a pompare circa un milione di barili al giorno.

Deboli i petroliferi a Piazza Affari. Saipem -3,8%: all’indomani della presentazione dei dati del trimestre, Jefferies ha tagliato il giudizio a Underperform. Eni -1,1%, Tenaris-2,2%.

EUROPA IN ROSSO. MILANO -0,97%

Chiusura in calo per le Borse europee, intimorite dall’andamento dei rendimenti dei titoli di stato americani ed in attesa delle indicazioni in arrivo dal direttorio della Bce di oggi. Le borse europee hanno ridotto leggermente le perdite nel pomeriggio sulla scia del miglioramento degli indici a Wall Street.

Milano, tra scambi ridotti per la festività, ha lasciato sul parterre lo 0,97% a quota 23.801 punti. Il listino peggiore è stato quello di Francoforte (-1,02%).

A PARIGI BRILLA KERING. TRE OPA MILIARDARIE ALLA CITY

Parigi -0,62%. Brilla la stella di Kering (+4,61%) dopo la pubblicazione degli eccellenti conti del primo trimestre 2018, trascinati da Gucci.

Londra -0,64%. La City è stata ieri al centro di tre operazioni eccezionali. Shire, gruppo pharma con sede in Irlanda, ha accettato l’offerta di 65 miliardi di dollari avanzata dalla giapponese Takeda. L’americana Comcast ha presentato alla Borsa di Londra un’offerta da 22 miliardi di sterline (12,5 sterline ad azione) per l’acquisto di Sky, il 16% in più rispetto a quella della 21st Century Fox della famiglia Murdoch (11,7 mld di sterline, 10,75 sterline ad azione). I consiglieri indipendenti del board di Sky si sono espressi a favore dell’offerta Usa ma il titolo è volato oltre il prezzo offerto in attesa di un rilancio. Whitbread, infine, ha annunciato lo spin off di Costa Coffee, la catena di locali che oggi fa capo alla Premier Inn Hotels. Da inizio anno il totale degli M&A alla Borsa inglese ha raggiunto 212 miliardi di sterline.

LO SPREAD TOCCA NUOVI MINIMI, OGGI L’ASTA BOT

Lo spread Btp/Bund è scivolato in mattinata a 111 punti base ai minimi dall’aprile per poi risalire in chiusura a quota 115. Il rendimento del Btp 10 anni sale all‘1,79%.

Riprendono le aste del Tesoro: oggi tocca all’offerta di Bot a sei mesi per 6 miliardi, importo identico a quello in scadenza. A fine seduta, sul mercato grigio di Mts, il titolo oggi in asta è stato trattato ad un rendimento pari a -0,405% da -0,43% di fine marzo.

In attesa del meeting della Banca centrale europea, l’esponente lituano del board, Vitas Vasiliauskas, ha detto ieri che la crescita della zona euro fornisce spazi di manovra a Francoforte per avviare la transizione dal Qe, ma il processo di normalizzazione dovrà essere graduale e ogni mossa ben comunicata.

BOLLORÉ ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI. GIÙ TELECOM E MEDIOBANCA

Ha rialzato la testa nel finale Mediaset (+0,06%), colpita da pesanti vendite in mattinata l’indomani dei risultati del 2017 che pure hanno registrato il ritorno all’utile per 90,5 milioni di euro, rispetto al rosso di 294,5 milioni di un anno fa.

Ha perso quota Telecom Italia (-2,7%), in vista dell’assemblea del 4 maggio per la nomina del nuovo board.

Intanto a Parigi, dopo due giorni e una notte di detenzione, è stato iscritto nel registro degli indagati Vincent Bolloré, accusato di aver aiutato due leader africani a vincere le elezioni in cambio di concessioni portuali ed altri favori. Il titolo di Bolloré Sa ha perso ieri un altro 2,24% alla borsa di Parigi In rosso anche Financière de l’Odet, che ha ceduto l’1,86%. In controtendenza Vivendi (di cui Bollorè è azionista di maggioranza relativa con il 20,66% del capitale) ha guadagnato l’1,53% a 21,18 euro. In Italia il finanziere è presente, oltre che in Telecom e Mediaset, con una quota del 7,94% in Mediobanca (-2%).

FRENA L’AUTOMOTIVE. OGGI I CONTI FIAT CHRYSLER

Sotto pressione l’automotive a partire da Fiat Chrysler (-3,1%) alla vigilia della trimestrale: per Jefferies non è più da comprare. Cnh Industrial -2,6%, penalizzata anche dal warning di Caterpillar. Giù anche Exor (-2,1%) e Brembo (-1,23%). Fuori dall’indice delle blue chip, Sogefi perde oltre il 4%. Rimbalza Stm (+3%) dopo l’ottima trimestrale. Deboli le banche anche a causa dei volumi modesti. Unicredit -0,8% al pari di Intesa San Paolo (-1,3%).

DOPO LIVERPOOL VA A PICCO LA ROMA

Il rally di Kering a Parigi ha dato la spinta ai titoli del lusso: Tod’s +1,1%, Salvatore Ferragamo -0,45% nel finale dopo una seduta vivace.

Tra le small cap da segnalare il tonfo di As Roma (-9,94%), in picchiata dopo la sconfitta nella semifinale di andata di Champions League per mano del Liverpool.

Commenta