Mentre è in corso l’assemblea di Telecom Italia, l’ormai ex numero uno di Vivendi finisce nei guai. Vincent Bollorè è stato posto in stato di fermo nei locali della polizia giudiziaria a Nanterre e interrogato nell’ambito di un’inchiesta su presunte tangenti pagate dal gruppo che porta il suo nome in Africa. L’interrogatorio sarebbe tutt’ora in corso.
Secondo gli inquirenti, il finanziere francese avrebbe corrotto funzionari pubblici stranieri per ottenere delle concessioni portuali in Togo e Guinea (il gruppo Bolloré ha in Africa uno dei centri-chiave del suo business). A riportare la notizia è il quotidiano transalpino Le Monde, secondo cui agli arresti sarebbero finiti anche il direttore generale del gruppo Bolloré, Gilles Alix, e Jean-Philippe Dorent, numero uno della divisione internazionale dell’agenzia di comunicazione Havas, gruppo presieduto Yannick Bolloré, figlio di Vincent.
L’inchiesta è partita nel 2014. In base alle accuse, Havas avrebbe fornito consulenze e consigli allo scopo di favorire la carriera di alcuni dirigenti pubblici africani in cambio di concessioni sui porti. Due anni fa, la sede del gruppo Bolloré Africa Logistics era stata sottoposta ad una perquisizione per un indagine parallela avviata nel 2012.
Il gruppo Bolloré ha pubblicato una nota attraverso la quale “smentisce formalmente” di aver commesso “irregolarità” in Africa. Nel dettaglio, gli affari soggetti ad inchiesta, continua la holding, sono stati “realizzati in completa trasparenza” e l’interrogatorio di Vincent Bolloré “permetterà di chiarire in modo utile alla giustizia queste questioni già oggetto di una expertise indipendente che ha concluso la perfetta regolarità delle operazioni”.
Il titolo Bolloré sulla borsa di Parigi subisce il contraccolpo della notizia, cedendo oltre il 5%. – 0,7% per Vivendi che non è coinvolta nelle indagini.
Ricordiamo che Bolloré pochi giorni fa ha lasciato la guida di Vivendi, di cui è primo azionista, al figlio Yannick, divenuto nuovo presidente.Vivendi detiene a sua volta il 23,9% del capitale di Telecom Italia ed è attualmente impegnata in una “lotta senza quartiere” con il fondo americano Elliott.