Il Gruppo Hera – secondo operatore nazionale dell’idrico con 300 milioni di metri cubi di acqua venduta e 3,6 milioni di cittadini serviti – è entrato a far parte del Leading Utilities of the World (LUOW), network che racchiude le società del settore idrico e fognario più innovative e di successo con l’intento di promuovere la condivisione di conoscenze, progettualità e nuovi traguardi, oltre a favorire la collaborazione. Lo comunica la multiutility attraverso una nota. L’ingresso è avvenuto nell’ambito del Global Water Summit 2018, terminato ieri a Parigi.
Hera è la prima realtà italiana a ottenere questo riconoscimento e la ventottesima azienda ammessa dopo aver superato un’attenta selezione prima di poter accedere al prestigioso network.
Come spiega la stessa azienda, “per entrare a far parte del LUOW, il Gruppo Hera ha superato le quattro fasi di cui si compone la selezione. La società è stata chiamata a fornire ampia documentazione attestante l’impegno e il contributo innovativo offerto alla gestione delle attività dell’idrico e fognarie e a seguito di un’ulteriore fase di confronto con la commissione giudicante, che si è svolto in Francia in questi giorni, è diventata la ventottesima azienda aggregata al network”.
Il settore idrico rappresenta l’ambito nel quale, da sempre, Hera concentra la maggior parte dei propri investimenti, oltre 110 milioni all’anno – in media – negli ultimi cinque anni, grazie ai quali la società bolognese conta su oltre 53mila km di rete e 900 impianti suddivisi tra produzione, potabilizzazione e depurazione.
Il gruppo, che attualmente effettua già oltre 2 mila analisi al giorno sull’acqua distribuita, d’intesa con l’Istituto Superiore di Sanità, ha avviato i Water Safety Plans, protocolli europei di controllo dell’intera filiera di produzione/distribuzione.
Si ricorda che qualche mese fa Hera aveva annunciato l’adesione al CEO Water Mandate, iniziativa del Global Compact delle Nazioni Unite promossa per rilanciare l’impegno delle aziende nella gestione sostenibile dell’acqua.