Si è tenuto il 10 aprile, presso l’Aula Magna dell’Università Bocconi, il convegno “L’industria idrica italiana in una prospettiva europea” nel corso del quale sono stati approfonditi temi riguardanti il servizio idrico integrato con la partecipazione dei vertici del settore.
Del settore idrico spesso si vedono solo le criticità, il convegno ha messo in luce che questa percezione è sbagliata. In base a quanto emerso infatti:
- la regolazione dell’Autorità ha innescato un processo di miglioramento, sia dal punto di vista degli investimenti che dal punto di vista della solidità economico/finanziaria delle aziende.
- Pur affrontando situazioni profondamente diverse, i gestori offrono servizi di alta qualità e a un prezzo ragionevole (circa 2 euro al m3 in media in Italia, contro una media europea di 3,5 euro con punte fino a 8 euro); sono in grado anche di investire in innovazione, con punte di eccellenza tecnologica in tutte le fasi della filiera.
- Sebbene ci sia da fare ancora molto sia in termini di investimenti (tra i 500 e i 1.000 euro per abitante nei prossimi 5‐10 anni a livello europeo; circa 10 miliardi di euro nel Sud Italia nei prossimi 5 anni) che di qualità del servizio, dopo anni di stasi emerge una sorta di nuovo Rinascimento del settore che va certamente consolidato, ma che appare sicuramente positivo.
- Con il ruolo forte dell’Autorità, il tema della gestione pubblica o privata dell’acqua dovrebbe passare in secondo piano. Ciò che realmente conta è la qualità dei servizi per i cittadini ed è su questo che si deve concentrare il dibattito pubblico e in questa direzione si sta muovendo Arera.
Qual è l’immagine del settore idrico italiano a livello europeo? È vero che le infrastrutture e la gestione del servizio presentano solo criticità come spesso viene riportato dai media? È possibile parlare di percorsi di eccellenza e di processi di miglioramento? Queste alcune delle domande al centro del convegno organizzato dall’Università Bocconi lo scorso 10 aprile a Milano.
L’evento, dopo i saluti di apertura del Rettore Gianmario Verona, ha visto come relatori Andrea Colli e Andrea Gilardoni (Dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico dell’Università Bocconi), Alberto Biancardi (ARERA e WAREG), Michele Falcone (Gruppo CAP e CEEP), Maria Vittoria Pisante (Veolia Water Technologies Italia), Thomas van Gilst (BEI), Lorenzo Bardelli (ARERA), PierPaolo Carini (EGEA), Stefano Cetti (MM), Nicola De Sanctis (AQP), Fabio Giuseppini (IRETI), Gianluca Gustani (CDP), Paolo Romano (SMAT), Stefano Venier (HERA); le conclusioni sono state affidate a Giovanni Valotti (A2A e Utilitalia).
Il primo panel ha approfondito il tema dei servizi idrici italiani visti dall’estero, con particolare riferimento al piano regolatorio, istituzionale, aziendale e finanziario; la seconda parte del convegno invece è stata dedicata alla presentazione delle migliori esperienze dei protagonisti del settore.
Il quadro che ne è emerge è di un servizio idrico integrato che presenta delle punte di eccellenza, anche a livello europeo, seppur con qualche area di criticità. L’industria ha piena coscienza dell’importanza dei servizi che fornisce e del ruolo che gioca nello sviluppo del territorio: tale consapevolezza, assieme alla crescita degli investimenti e all’innovazione tecnologica è probabilmente il segnale più evidente del nuovo “Rinascimento” del settore idrico.
L’evento è stato inoltre l’occasione per presentare alcuni dei casi trattati nel libro “The Italian Water Industry. Cases of Excellence” (Ed. Springer).
“È ormai assodato, l’Autorità ha avuto un ruolo centrale nell’innescare un processo di miglioramento in tutto il settore” – ha commentato Andrea Gilardoni, Professore di Economia e Gestione delle Imprese in Bocconi e Presidente di AGICI. “Più che dibattiti sull’acqua pubblica o privata, hanno oggi importanza cruciale i temi della trasparenza e della buona gestione, condizioni necessarie per garantire un servizio di qualità”. E ha concluso: “Molto importante anche che il rinnovo dei componenti di ARERA avvenga scegliendo persone di qualità che consolidino il percorso intrapreso”.