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Cda Telecom Italia: tutto rinviato al 9 aprile

Tutto rinviato al prossimo 9 aprile quando il cda di Telecom Italia si riunirà per discutere cosa fare dopo la decisione del Collegio Sindacale di integrare l’agenda dei lavori dell’Assemblea del 24 aprile sulla base della richiesta formulata dal Fondo Elliott

Cda Telecom Italia: tutto rinviato al 9 aprile

Al termine di un breve cda tenuto in conference call, durato non più di un’ora e tutto incentrato su problemi interni, Telecom Italia ha reso noto, nelle prime ore del pomeriggio, che “il prossimo 9 aprile si riunirà il Consiglio di Amministrazione per discutere delle eventuali azioni a valle della decisione del Collegio Sindacale di integrare l’agenda dei lavori dell’Assemblea (già convocata per il 24 aprile 2018), sulla base della richiesta formulata dai soci Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership”.

Questa la nota inviata dalla società poco dopo la conclusione dell’odierno consiglio di amministrazione di Tim.

“La Società  – continua la nota – è in attesa di ricevere dal Collegio Sindacale la documentazione prevista dalla legge al fine di procedere ai necessari adempimenti pubblicitari”.

La data da segnare in rosso sul calendario è dunque quella del 9 aprile. Ricordiamo che il collegio dei sindaci ha accettato la richiesta di integrazione presentata dal fondo Elliott, la cui intenzione è quella di revocare i consiglieri in quota Vivendi e nominarne di nuovi. Una decisione che non è piaciuta ai francesi, attualmente primi soci di Telecom Italia.

Secondo una tesi legale citata dall’agenzia Radiocor, il collegio sindacale non avrebbe potuto integrare l’ordine del giorno autonomamente, se non in caso di inerzia del Cda, al momento ancora in carica. Per contestare l’operato del consiglio, il collegio avrebbe dovuto ricorrere al giudice. Ecco perché la decisione dei sindaci sarebbe passibile di contestazione.

Secondo altri legali citati dalla stessa agenzia, tuttavia, l’operato del collegio sarebbe legittimo ex articolo 126bis del Tuf, perciò l’assemblea potrà votare la proposta di Elliott di revocare cinque consiglieri (il sesto, Recchi, è già dimissionario) e nominarne sei nuovi.

A questo punto occorre attendere per vedere quale sarà la mossa di Vivendi che potrebbe decidere di ricorrere a vie legali. 

Nella riunione del Cda di giovedì scorso, oltre a Giuseppe Recchi si sono dimessi sette consiglieri in quota Vivendi a valere dal 24 aprile, facendo così decadere da tale data l’intero consiglio.

Diventerà a questo punto decisiva l’assemblea dei soci del prossimo 24 aprile. Le opzioni in campo sono due: Da un lato gli azionisti potrebbero sostenere la proposta del fondo Usa di ” reintegrare un Cda pienamente operativo e indipendente” e far “saltare” l’assemblea del 4 maggio. Dall’altro c’è invece Vivendi che spingere per un rinnovo dell’interno cda dopo le dimissioni in massa dei 7 consiglieri.

Parallelamente a Piazza Affari, il titolo Telecom Italia viaggia in rialzo dello 0,78% a 0,773 euro a fronte di un FtseMib che guadagna lo 0,88%.

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