Il cda di Carige ha approvato la strategia di riduzione dei crediti problematici per il periodo 2018-20 e prevede innanzi tutto di dismettere sofferenze fino a un ammontare lordo di un miliardo di euro. All’interno del portafoglio di totale crediti in sofferenza pari a 1,7 miliardi di euro al 31 dicembre 2017, si legge in una nota, verrà selezionato un importo fino a 1 miliardo da cedere mediante cartolarizzazione pubblica con garanzia statale sul titolo senior. Questa operazione verrà avviata nel secondo trimestre 2018 e il perfezionamento, con deconsolidamento contabile e regolamentare, è atteso “entro la fine dell’anno corrente”.
Inoltre all’interno del portafoglio delle inadempienze probabili, pari a 3 miliardi circa al 31 dicembre 2017, Carige prevede cessioni e stralci di posizioni con una esposizione lorda pari a 500 milioni da effettuare nel 2018 e pari a ulteriori 200 milioni nel 2019. “Il combinato delle operazioni di cessione e stralcio, da un lato, e della gestione del credito deteriorato, dall’altro – sottolinea la nota – concorrerà ad accelerare la riduzione dello stock complessivo del 56% dai livelli di fine 2017 (-34,5% la riduzione realizzata nel 2017)”.
All’indomani della notizia, oggi il titolo Carige viaggia in territorio negativo a Piazza Affari, in linea con la giornata no di tutto il listino: a metà mattinata perde l’1,24% a 0,0081 euro per azione. Nell’ultimo mese la banca ligure ha lasciato sul terreno quasi il 6% e negli ultimi 6 mesi, in concomitanza col nuovo piano industriale, quasi il 60%.