Il Gruppo Crc Rinascente ha chiuso l’esercizio al 30 settembre 2017 con una perdita di 9.216.846 euro, in peggioramento dai 7,7 milioni dell’esercizio precedente. Il gruppo – dal 2011 controllato dalla thailandese Central Group – consolida i risultati della capogruppo Crc Rinascente spa, del 98,7% dei grandi magazzini a marchio La Rinascente e il 93% di Illum, grande magazzino a Copenaghen in Danimarca.
Secondo il bilancio consultato da Radiocor, i ricavi consolidati netti si sono attestati a 633 milioni di euro, in crescita dai 604,7 milioni dell’anno precedente. I ricavi dalle vendite al dettaglio sono stati pari a 619,3 milioni, in crescita del 4,9% dai 590,5 milioni del 2016. Il margine lordo è stato pari a 203,8 milioni, con una incidenza del 32,2% si ricavi (195,6 mln e 32,3% l’anno prima).
Il margine operativo lordo (ebitda) è calato a 24,1 milioni dai 29,1 milioni dell’esercizio precedente, con l’ebit sceso a 6,1 milioni da 9,5 milioni, principalmente attribuibile al risultato di Illum, i cui lavori di ristrutturazione e cambio di offerta commerciale hanno avuto un significativo impatto sui volumi di vendita e conseguentemente sulla marginalità della società.
Guardando all’anno in corso, nel primo trimestre del nuovo esercizio (ottobre-dicembre 2017) le vendite complessive hanno registrato un andamento superiore al 18,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La capogruppo Crc Rinascente, invece, ha chiuso l’esercizio con un utile di 2.599.125 euro, in crescita dagli 838mila euro del 2016. I soci hanno deciso di destinare l’utile a nuovo.
Per quanto riguarda l’anno in corso, nel bilancio consolidato si indica che “il gruppo dimostra il suo impegno verso il miglioramento del risultato operativo, del proprio modello di business, con continui investimenti, prevedendo così anche per l’esercizio 2018 un incremento delle vendite e un conseguente aumento della marginalità operativa, confermata da una crescita dei volumi di vendita del primo trimestre dell’esercizio 2018 in linea con i piani aziendali”.
Tornando al bilancio chiuso al 30 settembre 2017, i costi operativi sono saliti a 179,6 milioni dai 166,5 milioni dell’anno prima. Nel dettaglio, al 30 settembre 2017, i costi operativi si riferiscono per 69,6 milioni al costo del lavoro e per 110 milioni a costi commerciali, pubblicitari, di logistica, affitti e altri costi. Nel corso dello stesso periodo sono stati fatti investimenti per 57,3 milioni di euro.
In particolare, è stato acquistato l’immobile del punto vendita di Torino per 34,8 milioni di euro; sono stati fatti investimenti per 13,7 milioni nel nuovo punto vendita di via del Tritone a Roma, aperto il 12 ottobre 2017; sono stati spesi 3,2 milioni di euro per ristrutturazioni e migliorie del negozio di Milano Duomo, 2,6 milioni con lo stesso scopo per il punto vendita di Copenaghen e ulteriori 1,5 milioni per migliorie degli altri negozi.
Inoltre, il gruppo ha investito 1,5 milioni per acquisti di attrezzature informatiche e software. Nel corso dell’esercizio 2016-2017 il personale è passato da 1.575 a 1.692 addetti, con un incremento netto di 117 unità. È stato rafforzato soprattutto l’organico del grande magazzino danese e sono state inserite nuove figure manageriali destinate all’apertura il 12 ottobre 2017 del nuovo flagship store di Roma.
Nel bilancio, infine, si indica che il 3 ottobre 2017, in seguito a una verifica fiscale della Guardia di Finanza, “è stato emesso un processo verbale di constatazione limitatamente al periodo di imposta primo ottobre 2012-30 settembre 2013”. Alla luce del fatto che “i consulenti legali del gruppo ritengono che sussistano valide argomentazioni per opporsi ai rilievi” fatti dalle Fiamme Gialle, “gli amministratori ritengono che non sia necessario stanziare alcun fondo rischi a tale proposito nel bilancio chiuso al 30 settembre 2017”.