Gli italiani cominciano ad utilizzare la posta elettronica certificata. Lo attesta l’Agenzia per l’Italia Digitale che periodicamente pubblica le statistiche relative alle attivazioni della PEC. In base all’ultimo aggiornamento riferito al bimestre novembre – dicembre 2017, nel periodo in considerazione contano 8.880.630 caselle attive. In questo panorama, è Aruba detenere il primato, con oltre 5 milioni di caselle attivate ed una quota di circa il 60% dell’intero mercato.
Le statistiche pubblicate da AgID relativeal numero di messaggi PEC scambiati racconta inoltre che nel corso del 2017 sono stati oltre 1 miliardo e 454 milioni di messaggi, in netto aumento rispetto al periodo precedente; da questo, ne emerge un altro ancor più impressionante, ossia una media di quasi 4 milioni di messaggi PEC scambiati al giorno.
Un numero sempre più alto, tenendo conto della “giovane età” della PEC. La sua istituzione risale a dodici anni fa: è obbligatoria per le aziende e la Pubblica Amministrazione, è ormai diventata di uso comune anche tra i privati cittadini. La PEC italiana oggi costituisce un servizio esclusivo nel panorama europeo. Come spiega Aruba: “Il suo successo è dovuto al fatto che è un’alternativa alla raccomandata A/R – poiché ne ha lo stesso valore legale – ma per spedire un messaggio tramite PEC non serve uscire di casa o dall’ufficio, basta uno smartphone o un computer. Non meno importante per la diffusione è stato il prezzo contenuto: la PEC infatti costa annualmente quanto un paio di raccomandate A/R, ma consente l’invio di messaggi illimitati”.
Un’altra caratteristica del servizio risiede nel fatto che, rispetto ai mezzi tradizionali, la PEC non solo certifica la trasmissione e l’avvenuta consegna di un messaggio, ma ne garantisce anche l’integrità del contenuto rendendo lo strumento ancora più versatile e adatto a svariati utilizzi che vanno oltre la mera trasmissione di un messaggio o di un file.
In termini normativi, l’Italia sta facendo molto per incentivare un uso sempre maggiore della PEC da parte di aziende, professionisti e Pubblica Amministrazione.
Ma cosa si può fare con la PEC? Si possono inviare documenti legali privati e di lavoro, scambiare corrispondenza dal valore legale con l’INPS, l’INAIL, con la scuola o l’università, comunicare con enti pubblici locali, partecipare a bandi e gare d’appalto. Ancora, richiedere il cambio di residenza, contestare formalmente un comportamento illecito, comunicare uno stato di malattia, iscriversi a concorsi, disdire un contratto, diffidare e mettere in mora un debitore, interrompere i termini di prescrizione, chiedere un certificato al Comune o a qualsiasi PA, comunicare un avvenuto pagamento e poterlo provare, proteggere i diritti d’autore di un testo e molto altro ancora.
In questo contesto Aruba “rileva una forte crescita di attivazioni di caselle PEC da parte di privati cittadini che rappresentano ad oggi il 39% del totale, a testimonianza del fatto che la PEC va oltre l’uso puramente professionale e che il suo costo contenuto non ha rappresentato una barriera per l’adozione”, si legge in una nota inviata dalla società.