Chi accende un mutuo per ristrutturare casa gode di un doppio vantaggio fiscale. È infatti possibile cumulare il classico bonus ristrutturazioni, prorogato a tutto il 2018, e la detrazione degli interessi passivi sui mutui per lavori edilizi. Il chiarimento emerge da una guida alle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie pubblicata il 16 marzo dall’Agenzia delle Entrate.
Vediamo nel dettaglio in cosa consistono questi due vantaggi.
1. BONUS RISTRUTTURAZIONI
Il bonus ristrutturazione è una detrazione Irpef pari al 50% delle spese sostenute per ristrutturare sia le singole unità immobiliari sia le parti comuni dei condomìni. È previsto un limite di spesa pari a 96mila euro, per cui la detrazione massima è di 48mila euro. Dal primo gennaio 2019 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% con tetto di spesa a 48mila euro, salvo nuova proroga dell’agevolazione maggiorata.
La legge di Bilancio 2018, analogamente a quanto già previsto per l’ecobonus, ha stabilito che anche chi usufruisce del bonus ristrutturazioni dovrà inviare all’Enea, per via telematica, alcuni dati relativi alla tipologia di interventi effettuati. Si tratta di informazioni che serviranno all’Agenzia delle Entrate per monitorare e valutare il risparmio energetico conseguito in seguito alla realizzazione degli interventi di ristrutturazione.
Nel caso delle singole abitazioni, possono usufruire del bonus non solo i proprietari, ma anche tutti i titolari di diritti reali/personali sugli immobili (usufruttuari, locatari, comodatari, soci di cooperative) purché siano loro a sostenere le spese per la ristrutturazione. Lo stesso vale per i familiari conviventi, i coniugi separati, i componenti di unioni civili e i conviventi more uxorio di chi possiede o detiene l’immobile.
Quanto ai condomìni, per gli interventi effettuati sulle parti comuni la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che questa sia stata versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
2. MUTUO RISTRUTTURAZIONI: DETRAZIONE INTERESSI PASSIVI
Chi per ristrutturare casa accende un mutuo, oltre al bonus di cui abbiamo appena parlato gode anche di un’altra detrazione Irpef, pari al 19% degli interessi pagati sul prestito. L’importo massimo su cui calcolare l’agevolazione è 2.582,25 euro, per cui la detrazione massima ammonta a 490 euro.
La detrazione spetta al contribuente che stipula il contratto di mutuo e che ha il possesso dell’immobile a titolo di proprietà o di altro diritto reale. L’abitazione ristrutturata deve essere utilizzata come “dimora abituale”, cioè deve essere la casa in cui vive chi accende il mutuo e si avvale della detrazione.
È possibile richiedere l’agevolazione se ricorrono le seguenti condizioni:
- il mutuo deve essere stipulato nei 6 mesi antecedenti la data di inizio dei lavori o nei 18 mesi successivi;
- l’immobile deve essere adibito ad abitazione principale entro 6 mesi dal termine dei lavori di costruzione;
- il contratto di mutuo deve essere stipulato dal soggetto che avrà il possesso dell’unità immobiliare a titolo di proprietà o di altro diritto reale.
Oltre che con il bonus ristrutturazioni, la detrazione è cumulabile anche con quella prevista per gli interessi passivi relativi ai mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’abitazione principale (pari al 19% su un importo massimo di 4mila euro), ma soltanto per il periodo di durata dei lavori di ristrutturazione dell’unità immobiliare e per i 6 mesi successivi.