La partita tra Telecom Italia e il Fondo Elliott entra nel vivo. Il fondo Usa ha infatti chiesto alla società di telecomunicazioni italiana di inserire all’ordine del giorno dell’assemblea del 24 aprile la revoca dei 6 consiglieri espressione di Vivendi e la nomina contestuale di sei nuovi consiglieri di sua indicazione. Inoltre, si è riservata di inserire ulteriori modifiche in assemblea (forse un nuovo Ad?).
Lo comunica Tim con una nota nella quale precisa “di aver ricevuto dai soci Elliott International LP, Elliott Associates LP e The Liverpool Limited Partnership richiesta di integrazione dell’agenda dei lavori dell’Assemblea degli azionisti ordinari della Società, già convocata per il giorno 24 aprile 2018, mediante inserimento dei seguenti due argomenti:
- Revoca di 6 Amministratori nelle persone dei Signori Arnaud Roy de Puyfontaine, Hervé Philippe, Frédéric Crépin, Giuseppe Recchi, Félicité Herzog e Anna Jones
- Nomina di 6 Amministratori nelle persone di Fulvio Conti, Massimo Ferrari, Paola Giannotti De Ponti, Luigi Gubitosi, Dante Roscini e Rocco Sabelli, in sostituzione di quelli revocati ai sensi del precedente punto all’ordine del giorno”
Sono così confermate le indiscrezioni pubblicate da diversi quotidiani oggi che accreditano, appunto, il cambio della guardia. Per inserire la richiesta di Elliott sarà convocato a breve un Cda, afferma ancora la nota della società.
La situazione dunque è in pieno movimento e le anticipazioni arrivate da Parigi, e riportate dal Corriere della Sera, indicano che Vivendi sarebbe disposta a fare un passo indietro in Cda. Arnaud de Puyfontaine, in sostanza, potrebbe lasciare le deleghe operative qualora gli azionisti di Tim chiedessero politiche a breve per sostenere il titolo che giovedì alle 11:34 guida i rialzi a Piazza Affari con un +2,34% a quota 0,8 euro. Vivendi conferma il sostegno al piano dell’Ad Amos Genish improntato ad una visioni di crescita nel medio e lungo periodo ma fa anche sapere che “come azionista sensibile alla valutazione dei suoi investimenti, Vivendi vorrebbe anche , se necessario, sostenere anche un’altra strategia che potrebbe aumentare il prezzo delle azioni Tim a breve termine”.
Il fondo Elliott, come scritto mercoledì da FIRSTonline, poggia la sua strategia su quattro pilasti.
Intanto, è ancora aperta la partita sul ceo di Telecom Italia che il fondo americano Elliott designerebbe, nel caso di una sua vittoria in assemblea il 24 aprile. L’attuale amministratore delegato Amos Genish, secondo fonti finanziarie sentite da Il Sole 24 Ore Radiocor, non intenderebbe rimanere nel caso in cui in assemblea si verificasse il ribaltone e l’attuale azionista di riferimento Vivendi dovesse andare sotto. Al primo punto dell’ordine del giorno dell’assemblea figura la nomina di Genish come consigliere di amministrazione: infatti l’attuale ceo è stato cooptato in cda e occorre la nomina da parte dei soci. Quindi, il suo nome non figura nella lista dei consiglieri da revocare presentata da Elliott nell’integrazione all’ordine del giorno dell’assemblea. La posizione di Elliott su Genish, attualmente, secondo quanto affermano altre fonti, non è a priori contraria. Le critiche del fondo non sono infatti dirette al management ma alla gestione in generale di Telecom Italia che, secondo il fondo, non è stata adeguatamente valorizzata. Intanto, tra i nomi circolati come possibile ceo designato dal fondo, circola anche quello di Paolo Dal Pino, ex ad di Pirelli Industrial. Entro il 20 marzo, 40 giorni prima dell’assemblea, il fondo potrà comunque integrare con altre richieste e proposte, secondo quanto prevede il tuf, l’ordine del giorno dell’assemblea.