Giornata decisamente no per Piazza Affari, che a fine mattinata arriva a perdere più di un punto percentuale, scendendo sotto i 22.400 punti. Nel momento in cui abbiamo scattato la fotografia su quanto stava accadendo sul Ftse Mib, e cioè intorno a mezzogiorno, si salvavano in territorio positivo solo quattro titoli: Italgas, Ferragamo, Yoox e Luxottica. In particolare quest’ultima sale in linea con i conti di Essilor e soprattutto sulla notizia del via libera dell’Antitrust Ue alla fusione con il gruppo francese: dopo la comunicazione il titolo è schizzato sopra i 52 euro per azione, con un guadagno superiore al 5%.
In deciso rosso invece quasi tutti gli altri titoli, a incominciare da Campari, Pirelli, Fca e Stm, con ribassi tra il 2 e il 3%. Fca proprio ieri sera ha preso tempo sullo scorporo di Magneti Marelli, lasciando però intendere che potrebbe essere ufficializzato in occasione della presentazione del piano industriale, l’1 giugno. Perdono, ma in maniera meno marcata, anche le banche: Unicredit -0,7%, Intesa Sanpaolo -1%, Banco Bpm -0,76%, Ubi Banca -1,3%, Mediobanca -0,7%. In controtendenza Carige (+2,3%), con indiscrezioni stampa che parlano di un‘alleanza tra l‘azionista Mincione e alcuni fondi per rovesciare il Cda.
Soffrono, comunque, nella settimana che porta al voto italiano e al referendum tedesco, anche gli altri listini europei: Londra perde poco più di mezzo punto percentuale, peggio fanno Madrid, Francoforte e Parigi che a fine mattinata lasciano sul terreno più dell’1%.
Tiene invece, sempre a proposito di incertezze legate all’esito delle elezioni politiche italiane, lo spread Btp Bund: il rialzo in mattinata è minimo, col differenziale ancora stabilmente sotto i 140 punti base (quota superata la scorsa settimana), intorno a 134. Proprio oggi l’Istat ha confermato il dato del Pil italiano a +1,5% nel 2017, l’incremento più alto dal 2010, col rapporto deficit/Pil sceso all’1,9%.
Sul fronte valutario l’euro resta più debole rispetto alle sedute precedenti e scivola al di sotto della soglia degli 1,22 dollari (al momento vale 1,2188 dollari, dopo la chiusura di ieri a 1,2214). La moneta unica è scambiata a 130,36 yen, contro i 130,94 yen del giorno precedente, mentre il cambio dollaro/yen è a 106,85, contro i 107,05 yen di mercoledì.
In calo il petrolio dopo un’apertura positiva: i futures sul Brent a maggio scendono dello 0,3% a 64.53 dollari al barile, mentre il Wti in previsione del mese di aprile perde quasi mezzo punto percentuale a 61.36 dollari al barile.